San Siro, il Comitato Sì Meazza in pressing: non sarà demolito per tre motivi

Corbani: stadio tutelato dal 2025, non c’è una maggioranza in Consiglio e una società è pronta a rilevarlo

Il rendering del nuovo stadio di San Siro presentato da Milan e Inter

Il rendering del nuovo stadio di San Siro presentato da Milan e Inter

Milano - «Lo stadio di San Siro non verrà demolito". Ne è convinto, convintissimo, il portavoce del Comitato Sì Meazza Luigi Corbani, che in una nota elenca i tre motivi che, anche in caso di via libera del Comune al progetto di Milan e Inter per la realizzazione di un nuovo stadio nell’area di San Siro, impediranno di radere al suolo la Scala del calcio e del rock. Il primo motivo citato da Corbani riguarda il fatto che "lo stadio di Milano è un bene tutelato: oltre alle decisioni del ministero dei Beni e delle Attività culturali, preannunciate dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, comunque nel 2025 scatta la tutela per i settant’anni del secondo anello, parte integrante del primo e del terzo anello".

Il secondo motivo pro-salvezza del Meazza elencato da Corbani chiama in causa gli equilibri politici a Palazzo Marino: "Non esiste più la maggioranza in Consiglio comunale a sostegno della demolizione del Meazza, a meno che il sindaco Giuseppe Sala voglia appoggiarsi sulla Lega di Salvini". In questo caso, il portavoce del Comitato Sì Meazza si riferisce agli otto consiglieri comunali della maggioranza di centrosinistra – i verdi Carlo Monguzzi, Francesca Cucchiara, Tommaso Gorini, i dem Alessandro Giungi, Rosario Pantaleo e Simonetta D’Amico ed Enrico Fedrighini (lista Sala) e Marco Fumagalli (Milano in Salute) – che hanno annunciato che voteranno "no" in Consiglio comunale alla demolizione del Meazza e al progetto del nuovo stadio. Una fronda che fa scendere a 23 i consiglieri del centrosinistra favorevoli al progetto dei club. La maggioranza in aula è di 25.

Il terzo motivo per cui – secondo i difensori dell’attuale stadio – non si arriverà mai all’abbattimento della Scala del calcio è che "si sono fatte avanti aziende interessate alla gestione del Meazza, senza demolirlo, dopo che il “domestico” dei fondi americani e cinesi ha scritto che “è presumibile che non ci sia nessuno interessato a San Siro, oltre a Elliott/Red Bird e Suning/OakTree’’". Stavolta Corbani si riferisce ad Asm Global, la società che il promoter musicale e membro del Comitato Sì Meazza Claudio Trotta ha portato a Palazzo Marino per un incontro preliminare con Sala sul futuro dell’attuale stadio. Sì, perché Asm Global è pronta a studiare un progetto per utilizzare San Siro anche nel caso in cui Milan e Inter realizzassero il nuovo impianto nell’area limitrofa e lasciassero l’attuale “casa’’.

 

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