Milano, la sposa bambina è tornata a vivere libera

In una comunità protetta insieme alla madre dopo due anni da segregata. Il padre a processo

Una famiglia del Bangladesh

Una famiglia del Bangladesh

Milano, 28 maggio 2018 - Ora parla un po’ meglio la nostra lingua e da settembre finalmente ha ripreso ad andare a scuola. Il suo destino di sposa bambina sembra ormai scongiurato. Shaila viene dal Bangladesh, non ha ancora undici anni ma ha già vissuto esperienze da grandi.

Dopo aver fatto arrivare in Italia moglie e figlia e averle tenute isolate da tutti, un anno fa il padre di Shaila (tutti i nomi sono di fantasia, ndr) aveva deciso che la bambina dovesse tornare in patria per sposare un nipote di 22 anni. Un matrimonio pianificato, tanto che aveva già acquistato i biglietti aerei. Ma è stata Malijka, 41anni, la madre di Shaila ad opporsi, nel corso dell’ennesima lite tra i due, quando pur di scongiurare quella partenza imminente, la donna ha strappato il suo passaporto e quello della figlia. Il processo per maltrattamenti in famiglia è in corso e nei giorni scorsi la bambina è stata ascoltata in un’audizione protetta. Ha confermato di aver sentito mamma discutere con papà di quel matrimonio da fare a tutti i costi, secondo l’uomo. Al punto che – stando al racconto di Malijka – per nulla scoraggiato dal gesto di ribellione della moglie, si sarebbe recato prontamente in questura insieme a loro per denunciare lo smarrimento dei passaporti e poi da lì al consolato del Bangladesh per ottenere un duplicato.

Lui smentisce la storia raccontata dalla moglie. E nega anche di averla mai aggredita con un coltello tanto da procurarle una ferita al palmo della mano solo perché lei si sarebbe permessa di cucinare senza che l’avesse autorizzata. Dice che si è ferita da sola pur di poterlo incolpare e liberarsi di lui. Ora Malijka è ospite di una casa d’accoglienza insieme a Shaila ed è seguita dai servizi sociali. Lei e Shaila avrebbero vissuto dalla fine del 2016 in una specie di isolamento voluto dal marito, senza poter frequentare nessuno, senza poter nemmeno parlare coi vicini di casa, senza che Shaila potesse far altro – non essendole permessa la scuola – se non leggere e imparare il Corano.

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