"Spingere la maniglia per entrare? Più della metà dei clienti se ne va"

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"Tenere le porte chiuse anche per i negozi che hanno installato le lame d’aria? Sono contrario per due motivi. È ben risaputo nell’ambito della psicologia dei consumi che il 60% della clientela se deve spingere una maniglia rinuncia ad entrare a curiosare. Dopo la pandemia e con una crisi in corso i commercianti non possono permettersi di perdere neppure mezza vendita. E poi si vanificherebbero tutti gli investimenti fatti sulle barriere d’aria che rimarrebbero spente se l’ingresso è serrato. Il che sarebbe un’assurdità perché questi dispositivi non fanno uscire il calore e non fanno entrare aria fredda, garantendo che il riscaldamento non debba “pompare“ al massimo e quindi una riduzione dei consumi". Gabriel Meghnagi, presidente della rete associativa delle vie milanesi di Confcommercio, boccia l’idea di tenere le porte chiuse dei negozi, anche per chi ha barriere d’aria, indicazione che potrebbe essere al vaglio del gruppo di lavoro di Comune, A2A e Politecnico contro i rincari dell’energia. Mentre è più accondiscendente su altre ipotesi circolate, dalle vetrine spente di notte alle chiusure anticipate degli esercizi. "All’amministrazione comunale però chiediamo di sederci attorno un tavolo per un confronto prima di prendere decisioni" rimarca Meghnagi.

Per le attività prive di lame d’aria che fare?

"Bisogna lanciare un bando con fondi comunali e regionali per concedere un credito d’imposta al 50% a chi si dota di questi dispositivi: chi ne è ancora privo sono perlopiù piccoli esercizi a conduzione familiare che dobbiamo tutelare, perché sono il cuore del commercio cittadino".

Se si decidesse di spegnere le luci di notte?

"Farlo appena l’attività chiude sarebbe pericoloso per la sicurezza in strada. Sarebbe più ragionevole tenere in funzione vetrine e insegne fino alle 23, anziché alle 24 o alla 1 di notte come adesso".

Una chiusura anticipata funzionerebbe?

"Se s’intende abbassare la saracinesca nei centri commerciali e nelle gallerie alle 20 anziché alle 22 siamo favorevoli. Quelle due ore di risparmio energetico sarebbero preziose. E non procurerebbero danno commerciale: le vendite in autunno o inverno dopo cena sono pari quasi a zero".

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