REDAZIONE MILANO

Spese pazze, tanto paga Pantalone

Dalle lamentele dei politici per gli stipendi tagliati alle vicende giudiziarie del caso “Rimborsopoli”

In principio fu l’allora (e tutt’ora) assessore regionale Raffaele Cattaneo, fedelissimo dell’ex governatore Formigoni, a piangere miseria via social: "Come posso vivere con 4mila euro al mese?".

Era il lontano 2012, ma la frase - che ancora oggi fa l’effetto delle unghie sulla lavagna - ebbe un’eco enorme, indignando il popolo del web.

A quei tempi si parlava della pesante sforbiciata voluta dal Governo dell’allora premier Mario Monti sui costi della politica. "Non rubo e non ho tesori all’estero, vivo di ciò che fra un mese mi verrà dimezzato e tra mutuo, rette e altro non so come fare", rivendicò quella volta Cattaneo.

Oggi i consiglieri regionali lombardi guadagnano fino a 13mila euro lordi. D’altronde, si sa: il costo della vita è aumentato talmente tanto da allora. E va tutto rivisto al rialzo. Le giustificazioni si ripresentano ciclicamente, tra le più gettonate c’è: "Ho molte spese". Un tema pericoloso, quello delle spese.

Basti pensare allo scandalo di “Rimborsopoli”, che si è concluso l’anno scorso con la condanna di 52 tra ex consiglieri ed ex assessori lombardi a pene tra un anno e 5 mesi e 4 anni e 8 mesi per le “spese pazze”, che venivano poi puntualmente rimborsate con i soldi pubblici. Oltre 3 milioni di euro - si stima - spesi in pochi mesi e in totale tranquillità (e impunità), tra il refrain preferito degli avvocati difensori: "Hanno agito in buona fede".

Indimenticabili le varie ostriche, brioche, creme, lecca lecca, gratta e vinci, piadine con la nutella e chi più ne ha più ne metta acquistati "in buona fede" con i soldi della Regione. Sia chiaro, non si può mettere sullo stesso piano il bonus da 600 euro, assolutamente legale e richiesto dai vari politici finiti nella bufera - consapevolmente o meno - in quanto era un loro diritto, con un illecito. Resta tuttavia nei cittadini la sensazione che politica e "mondo vero" vivano su due pianeti molto lontani tra loro.

Francesco Pellegatta