Sparatoria a San Siro, spunta l'ipotesi dello scontro fra rapper

Un’intercettazione dell’artista 24K tira in ballo anche il leader della Seven 7oo per gli spari in piazza Monte Falterona

I rilievi per gli spari di San Siro

I rilievi per gli spari di San Siro

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Uno scontro tra rapper sullo sfondo della sparatoria di piazza Monte Falterona. È l’ipotesi che emerge da un’intercettazione telefonica agli atti dell’inchiesta, come raccontato ieri dal Giorno , e che viene riportata anche nell’ordinanza del gip Chiara Valori che ha convalidato il fermo di Carlo Testa e confermato la custodia cautelare in carcere per il narcotrafficante accusato di aver ferito un ventiseienne egiziano la sera dell’8 gennaio.

Per il giudice, quella conversazione di Islam Abd El Karim alias 24K potrebbe fornire "una possibile chiave di lettura dell’accaduto". Quale? "Egli fa riferimento alla possibilità che il mandante della spedizione punitiva sia un altro rapper milanese noto nell’ambiente come Rondo da Sosa, per questioni legate all’ottenimento di contratti musicali con la major editrice Warner Bros". A questo punto, però, urgono due precisazioni doverose. La prima: al momento non risultano riscontri alle parole di 24K. La seconda: il leader del collettivo Seven 7oo, all’anagrafe Mattia Barbieri, non è coinvolto nell’inchiesta. Secondo quanto emerso dagli accertamenti investigativi degli agenti della Squadra mobile, guidati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Vittorio La Torre, lo scontro tra le due fazioni è stato preceduto nel pomeriggio da una videochiamata durante la quale il rapper 24K ha sfidato così l’interlocutore: "Venite qui, siamo in piazza Falterona, vi sparo in faccia!!!".

L’agguato va in scena qualche minuto dopo le 20.30: Testa, stando alle testimonianze, arriva a San Siro insieme ad altre due persone e inizia a discutere animatamente, per poi estrarre all’improvviso una pistola e sparare diversi colpi. Uno raggiunge alla gamba il giovane nordafricano, trasportato in condizioni non gravi al San Carlo. Gli specialisti della Scientifica repertano sette bossoli di diversi calibri, a far pensare che Testa non sarebbe stato l’unico armato in piazza Monte Falterona (24K ha detto a un amico di aver usato una scacciacani). I segugi della Mobile si concentrano subito sul cinquantunenne ras di via Fleming, ma lui è già sparito nel nulla: si è rifugiato in via Borsieri, a casa del cinquantanovenne V.M., ora indagato per favoreggiamento. Testa sente più volte la compagna, medita di costituirsi, ma a una settimana dai fatti è ancora lì: i poliziotti lo troveranno in un angolo buio della camera da letto. "Se lo becco io prima che lo trovino le forze dell’ordine, lo mando in coma, glielo, in una barella in ospedale che non si rialza più, gli dico: “Carlo Testa dei miei c.”", il proposito di 24K che per fortuna è rimasto solo invettiva verbale.

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