Sparatoria alla Comasina, svolta nelle indagini: arrestati due uomini / VIDEO

Lo scontro a fuoco del settembre 2018 era scaturito da una lite avvenuta poco prima e che aveva provocato il ferimento di uno dei due

Un fermo immagine delle telecamere che inquadra i due protagonisti della sparatoria

Un fermo immagine delle telecamere che inquadra i due protagonisti della sparatoria

Milano, 5 marzo 2019 - Due uomini di 36 e 45 anni sono stati arrestati dai carabinieri per la sparatoria avvenuta l'11 settembre scorso in piazza Gasparri, alla Comasina, lo storico quartiere milanese della banda di Vallanzasca. Uno dei due era stato arrestato nel 2010 nell'ambito dell'indagine Infinito, che aveva inflitto un duro colpo alla 'ndrangheta al Nord.

L'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Maria Cristina Mannocci su richiesta del pm Roberto Fontana, è stata eseguita dai carabinieri della seconda sezione del nucleo investigativo del comando provinciale. Le indagini hanno permesso di accertare che lo scontro a fuoco, in pieno giorno, era partito da una lite avvenuta poco prima e che aveva provocato il ferimento di uno dei due. I due uomini arrestati per tentato omicidio e detenzione di arma si chiamano Peter Mangani, di 36 anni, e Claudio Privitera, di 45. Il primo è stato condannato quattro volte per furto, una volta per violenza privata e tentate lesioni continuate, per lesione personale ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone, ed infine condannato alla pena di 3 anni e 8 mesi per detenzione e porto illegale di armi nell'ambito dell'inchiesta Infinito. Privitera ha invece condanne per furto, ricettazione, porto d'armi, resistenza a pubblico ufficiale e porto d'armi, tentata violenza privata, maltrattamenti in famiglia, violenza privata e lesioni personali, tentata rapina, cessione di sostanze stupefacenti.

Secondo quanto accertato dai carabinieri la mattina di violenze in piazza Gasparri è iniziata alle 10.20 dell'11 settembre scorso, quando il 36enne ha sferrato una coltellata al fianco sinistro del 45enne al culmine di un diverbio scoppiato davanti a un bar della zona e proseguito nel cortile di una vicina scuola dove in quei giorni erano in corso lavori diristrutturazione. Una ferita poi giudicata guaribile in 5 giorni e che inizialmente Privitera ha giustificato dicendo di essersi infilzato con la punta dell'ombrello cadendo da una scala in casa. Subito dopo l'aggressore e il ferito si sono allontanati rispettivamente in sella a uno scooter e a una bicicletta, per poi fare ritorno dopo circa mezz'ora. Alle 10.57 è avvenuto il secondo episodio: il 36enne ha parcheggiato il suo Scarabeo nero all'inizio di piazza Gasparri e ha raggiunto a piedi i tavolini a cui era seduto il rivale, contro il quale ha esploso 12 colpi con una calibro 7x65. Privitera ha risposto immediatamente al fuoco usando una pistola a tamburo dal calibro non ancora accertato.

Nell'ordinanza si legge che nessuno dei due è stato colpito «per via di un mero caso». Mangani è definito dal gip «un soggetto irascibile, uso alla violenza e agli scatti d'ira, insensibile a qualsivoglia prescrizione normativa e, soprattutto, con un equilibrio psicologico che, quantomeno, induce qualche perplessità».

 

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