Comasina, tentano di riattivare spaccio: 8 indagati. Controllavano polizia con drone

Perquisite abitazioni e attività commerciali. Sequestrati 40mila euro in contanti

Spaccio, trovati e sequestrati 40mila euro

Spaccio, trovati e sequestrati 40mila euro

Milano, 17 luglio 2018 - Otto persone sono state indagate dalla Polizia nell'ambito delle indagini sullo spaccio di droga nella zona Comasina di Milano che nel 2018 ha portato a vari arresti tra cui anche un esponente delle forze dell'ordine. Dopo gli arresti dei mesi scorsi che hanno decapitato una organizzazione, dalla base il giro di spaccio stava cercando di ricostituirsi. I poliziotti del commissariato Comasina hanno così notificato 8 avvisi di garanzia a 7 italiani e 1 marocchino con l'ipotesi di spaccio di stupefacenti e, in un caso, di riciclaggio. Gli agenti hanno effettuato perquisizioni domiciliari e ad esercizi commerciali. Si tratta della prosecuzione delle indagini che nel febbraio scorso avevano portato all'arresto di 8 persone, ad altri 4 arresti tra maggio e giugno, e poi a una recente operazione della Squadra mobile.

Nel corso delle perquisizioni, svolte sabato mattina, sono stati sequestrati in totale circa 40mila euro, 19.500 dei quali erano custoditi in un appartamento  a Baranzate di Bollate in cui vivevano 3 serbi legati al campo nomadi della zona. Tra le persone coinvolte nell'operazione del commissariato Comasina spiccano le figure di due figli, un maschio e una femmina, del boss di Quarto Oggiaro condannato nel 2009 a 30 anni di carcere. La ragazza aveva nella sua casa di Novate Milanese un drone professionale che gli  investigatori ritengono potesse servire a monitorare le auto della polizia che uscivano dal commissariato. C'erano anche 5 pitbull, razza amata da lei e dal fidanzato, in carcere per un'altra operazione antidroga della Squadra Mobile. Il giovane ha il mito di Scarface e del boss del narcotraffico colombiano Escobar, motivo per cui ha chiamato uno dei suoi cani Pablo. Perquisito anche il negozio di abbigliamento della figlia del boss. Nel decreto ci sono i nomi di altri familiari acquisiti, uno dei quali già in affidamento in prova dopo un arresto per droga del 2016.

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