Spaccio a Rogoredo, la morte corre sui binari

Nell’ultima settimana due persone in cerca di droga hanno perso la vita travolte dai treni lungo a linea ferroviaria. Allarme della Polfer

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di Marianna Vazzana

Le passeggiate ad alto rischio lungo i binari di Rogoredo per raggiungere anfratti dove poter acquistare dosi di eroina continuano a essere realtà. Finito l’incubo Boschetto, che era diventata la piazza di spaccio più grande della Lombardia, il fenomeno delle compravendite non si è arrestato ma solo spostato, pur avendo subìto un colpo durissimo che ha abbattuto di oltre l’80% i viavai quotidiani: se prima il business della droga muoveva 700 persone al giorno, con picchi di un migliaio, adesso si sfiora il centinaio. Il grosso si è spostato in altri luoghi, come il Parco delle Groane, la zona di Scalo Romana o le campagne di San Donato. Parola delle forze dell’ordine che quotidianamente sono impegnate sul territorio.

Ma anche se ha perso forza a livello numerico, lo spaccio continua a essere una calamita a Rogoredo, in particolare nella zona ferroviaria. E a camminare tra i binari si rischia grosso, soprattutto di notte, quando il buio rende più difficile accorgersi dell’eventuale arrivo di un treno. In sette giorni hanno perso la vita due persone: mercoledì sera un uomo di 51 anni è stato investito dal regionale numero 2665 Milano-Mantova con circa 100 persone a bordo mentre si trovava sul binario 8, dal lato di via Orwell.

La settimana prima, invece, un uomo di circa 50 anni era stato travolto da un convoglio Lodi-Milano Bovisa con 20 passeggeri a bordo all’altezza del binario 1, dalla parte di via Cassinis. Addosso non aveva documenti e, considerando il luogo in cui si trovava, è stato ritenuto uno dei tanti “fantasmi’’ a caccia di dosi. In entrambi i casi i macchinisti non hanno potuto far nulla per evitare l’impatto: i due sono sbucati all’improvviso e sono stati travolti. I corpi sono finiti incastrati sotto i mezzi, tanto che per liberarli sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. Ad accertare la dinamica, la Polfer. Un presidio costante sul territorio è anche ad opera dei carabinieri della stazione di Rogoredo.

Le età dei tossici? Sempre eterogenea, spiega chi ogni giorno perlustra il territorio: si va da ragazzini ad ultra cinquantenni. Vagare tra la stazione e le aree verdi circostanti è un’abitudine per i tossicodipendenti, che non scelgono un binario in particolare come scorciatoia. Ma è molto pericoloso intervenire in quei punti considerando il passaggio dei treni. Da calcolare, il fatto che la presenza delle forze dell’ordine potrebbe scatenare fuggi-fuggi aumentando il rischio di investimenti.

Il pericoloso viavai era stato segnalato già nei mesi scorsi pure dalle società ferroviarie: i “fantasmi’’ non si vedono solo a Rogoredo ma anche nella stazione di San Donato. Basti dire che lo scorso 6 gennaio un altro episodio identico si era verificato nel tratto di ferrovia tra Rogoredo e San Donato: un uomo senza documenti era stato travolto e ucciso da un treno. Stesso tragico copione.

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