Pioltello, blitz nel fortino della droga: 10 arresti

Le indagini sono partite da una denuncia per maltrattamenti. Cani di grossa razza terrorizzavano i vicini

Comando Polizia Locale

Comando Polizia Locale

Milano, 29 giugno 2018 - La Polizia Locale di Milano e di Pioltello ha eseguito dieci misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti spacciatori marocchini. Le accuse sono di detenzione e spaccio di stupefacenti.

Tra gli arrestati c'è il capo dell'organizzazione, che aveva reso il quartiere Satellite di Pioltello (Milano) una grande piazza di spaccio quasi sul modello delle periferie napoletane. Si faceva chiamare Mimmo ed è un egiziano di 28 anni; professione di copertura, macellaio. Curiosi anche i nomi dei galoppini: Caramella, Morandi e Arafat. Oltre cinquecento i contatti attraverso i quali, come un grossista in un supermercato, riusciva a piazzare la droga e a farla distribuire nel quartiere: per un giro di affari che e' stato stimato attorno ai 100mila euro al mese. L'egiziano aveva galoppini ad ogni angolo, e grazie a questi aveva il controllo totale del territorio: secondo quanto ricostruito dalla polizia locale di Pioltello terrorizzava gli abitanti della zona, facendo accompagnare i suoi emissari anche da cani, che rendevano difficili i controlli della polizia.

L'indagine sulla rete di spacciatori e' partita da una segnalazione fatta alla locale di Milano due anni fa: in un appartamento della zona erano stati denunciati maltrattamenti ai danni di una donna e di sua figlia da parte del padre, marocchino. L'uomo le controllava ad ogni passo, anche quando era all'estero, avendo installato in casa e fuori delle telecamere. Stesso comportamento tenuto da un'altra inquilina del palazzo, che costringeva i figli a chiedere l'elemosina nei supermercati, controllandoli ad ogni passo, e che - e' emerso dall'indagine - gestiva anche parte dello spaccio del Satellite. Da questa gli agenti sono riusciti a risalire alla rete di "Mimmo", certificando che le modalita' di gestione erano quelle tipiche delle organizzazioni mafiose. Tra gli escamotage ricorrenti i telefoni usati "come citofoni", ovvero vecchi cellulari dotati di un'unica sim che agganciava solo e soltanto un altro numero. Ingenti anche i sequestri di sostanza realizzati nel corso dell'indagine durata un anno e mezzo, guidata dal comandante della locale pioltellese, Lorenzo Mastrangelo, e da quello milanese Marco Ciacci: 9 chili e mezzo tra hashish, marijuana e cocaina trovati all'interno della casa di un italiano 35 enne, incensurato, che faceva usare la sua abitazione come luogo di stoccaggio. Sequestrati anche 21mila euro e tre cani (un pitbull, un cane lupo e un meticcio) usati come 'vedette'. Sei delle undici ordinanze sono state eseguite nel comune interessati, due a Sant'Angelo Lodigiano, una nel carcere di Busto Arsizio (Varese) e una in quello di San Vittore. 

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