Sotto sotto noi ci siamo (quasi) divertiti

Tommaso

Meucci*

E per la terza volta dall’inizio della fatidica maturità sono nel mio letto e guardo il soffitto. Oggi però ho la testa libera: anche la seconda prova è andata. Si è ripetuto il rituale: suona la sveglia, esco di casa e sono davanti a scuola. Vedo tante facce, alcune più assonnate di altre. L’atmosfera è più tranquilla di ieri: non so se sia per l’esperienza fatta con italiano o per matematica che preoccupa meno. La tranquillità degli studenti non caratterizza anche gli insegnanti: sembrano molto più severi (sarà perché temono che matematica sia a più alto rischio copiatura?). Si inizia. Oggi 5 ore, 1 problema e 4 quesiti. Comincio a leggere la prova: i fogli sono 4. Cerco di capire il livello di difficoltà: non mi sembra così difficile, ma di solito è solo un’apparenza. Scelgo il problema 1. I punti passano velocemente, arrivo al quarto, mi inceppo un attimo, ma riprendo subito. Di colpo ho finito il problema. Si passa ai quesiti: sono 8, ne devo scegliere 4. Li rileggo per farmi un’idea più chiara e inizio. Faccio il primo, mi sembra semplice. Poi il secondo, il terzo e il quarto. Potrei smettere qua, ma guardo l’orologio: è passata solo un’ora e mezza. Allora continuo e finisco anche gli altri 4. Alcuni più intriganti, altri a tratti un po’ noiosi. Scelgo quali quesiti consegnare e inizio a ricopiare in bella. Sono passate tre ore, potrei uscire: qualche mio compagno inizia ad abbandonare il lungo corridoio. Decido di restare: potrei avere la mitica illuminazione dell’ultimo secondo. Sono passate 5 ore, consegno. Fuori scherziamo. Qualcuno prova a fare qualche timida domanda sulla prova, ma viene fermato: non si parla dei risultati! Inizia qualche goccia di pioggia: ultima beffa dopo tanto caldo. Mentre sono in bici inizio a pensare al pranzo e al meritato riposo, ma non posso non pensare ai professori che stanno iniziando a correggere: entro domani sera avremo i risultati. Ma come faranno? In fondo se queste due giornate sono passate bene e se sotto sotto ci siamo anche un po’ divertiti lo dobbiamo a loro: grazie prof!

* 5ªE liceo Vittorio Veneto

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