"Sostegni e fondi solo a chi crea lavoro stabile"

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"Fondi pubblici e sostegni devono andare solo a chi crea lavoro stabile e di qualità: su questo fronte la Regione ha un’occasione per cambiare la rotta". Enrico Vizza, nominato ieri segretario generale della Uil Lombardia al posto del segretario uscente Danilo Margaritella, conosce il precariato per esperienza personale. Ha iniziato a lavorare a 14 anni, come garzone nei cantieri edili della provincia di Varese seguendo le orme del padre, che negli anni ‘60 si era trasferito dalla Calabria alla Lombardia. Le prime esperienze sindacali nel 1992, quando "i colleghi che lavoravano con me in cantiere mi hanno eletto delegato aziendale per la FenealUil", il sindacato degli edili. Primo passo per una scalata ai vertici della categoria, fino al timone della Uil regionale.

Ci troviamo di fronte a un mondo del lavoro devastato, con condizioni sempre più critiche. Come intervenire?

"Nel primo semestre 2022 gli occupati in Lombardia sono 4.365.000, 133 mila in più rispetto allo stesso trimestre del 2021, ma la stragrande maggioranza con contratti a termine. La Regione Lombardia può fare molto introducendo misure ad hoc per stabilizzare i contratti, ad esempio vincolando contributi e sostegni al rinnovo dei contratti. Ma ci sono altre azioni immediate che la Regione e Anci, l’associazione dei Comuni, potrebbero attuare approfittando del Pnrr".

Quali?

"Penso a una legge regionale che valorizzi le esperienze di formazione-lavoro, a misure strutturali per intervenire sulla povertà che aumenta nelle famiglie. Penso, ad esempio, ad aiuti regionali sul caro-energia ma anche a provvedimenti per ridurre i costi del trasporto pubblico locale, che invece continuano ad aumentare. Non è impossibile, visto che altrove lo stanno facendo, e sarebbe un sostegno immediato per chi lavora".

Con il Comune di Milano e le associazioni degli imprenditori avete firmato il Patto per il lavoro. Quale bilancio possiamo tracciare?

"Il Patto per il lavoro è una grande occasione per mettere tutti attorno a un tavolo e prendere una strada comune. Adesso, però, va riempito di contenuti per dare subito una risposta alle esigenze dei lavoratori".

Dall’inizio dell’anno in Lombardia si contano 35 morti sul lavoro. Una strage.

"Intervenire sulla sicurezza sul lavoro deve essere una priorità di tutti, solo che si fa ancora troppo poco. Solo per fare un esempio, al Pirellone è stata approvata all’unanimità una mozione per aumentare il personale dedicato ai controlli. Da allora, però, non sono stati prese misure concrete. E i buoni propositi restano solo sulla carta".

Andrea Gianni

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