Sos sicurezza al Musocco, scatta l’esposto

Cimitero Maggiore, nel mirino del Csa la palazzina con docce e spogliatoi per i lavoratori. "Rischio crollo, segnalazione in Procura"

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Milano, 30 giugno 2020 - Allarme sicurezza al Cimitero Maggiore. A lanciarlo è il sindacato autonomo Csa, che nei giorni scorsi ha presentato un esposto in Procura e scritto ad Ats e Comune per una "richiesta urgente di verifica del rispetto delle norme riguardanti la prevenzione, la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro". Nel mirino dei delegati Orfeo Mastantuono e Gianni Zin è finita in particolare la palazzina interna al Musocco che ospita docce e spogliatoi dei dipendenti: "A parere degli scriventi, non paiono rispettate le norme e le misure preventive necessarie alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori", si legge nella missiva del 24 giugno, seguita al sopralluogo del 17 (ieri mattina ne è stato fatto un altro).

Ecco le criticità, documentate anche da foto allegate alla denuncia e che pubblichiamo in questa pagina. Si parte dalle docce del terzo piano, già oggetto di un sopralluogo effettuato il 10 febbraio con Ats e Comune, in epoca pre-Covid: "Le porte sono state sigillate in quanto l’acqua filtrava nelle docce del secondo piano". Una misura insufficiente per i sindacalisti, che arrivano a ipotizzare un rischio di "crollo imminente". I motivi? I forati sono "logori e deteriorati" e "le putrelle (ferri di sostegno della soletta) sembrano marce eo arrugginite", in quanto "in continuo contatto con acqua e umidità". E ancora: "Al secondo piano vi sono cartelli sulle porte che indicano che le docce non sono agibili", ma il pericolo "di crollo è anche sul corridoio antistante", che di conseguenza "andrebbe inibito ai lavoratori". Altri rilievi vengono mossi pure sulle docce del primo piano ("Le uniche funzionanti, non risultano pulite a dovere e presentano incrostazioni") e sui bagni di tutti i piani ("Non sono puliti e l’odore è insopportabile"). Ultima nota per le scale interne del Cimitero Maggiore: "Nel sottoscala – scrivono Mastantuono e Zin – è presente materiale di risulta (monitor, stampanti, materiali in plastica), che in caso di incendio potrebbe compromettere la via di fuga".

La lunga serie di doglianze è finita, come detto, sia in Procura che sul tavolo dei dirigenti Ats competenti per territorio; senza dimenticare i dirigenti di Palazzo Marino che si occupano in maniera specifica dei servizi funebri e cimiteriali. "Siamo consapevoli del fatto che l’emergenza coronavirus ha rallentato tutto – spiega Zin – ma ora bisogna accelerare per mettere immediatamente in sicurezza quell’area: a nostro parere, va fatto il più in fretta possibile per evitare che succedano incidenti sul posto di lavoro".

 

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