Milano, periferie come il centro: sosta a pagamento fino alle 19

Oggi oltre la cerchia del filobus 90-91 il parcheggio è gratis dalle 13, presto lo sarà solo di sera. M1 e tranvia, Sala scrive a Salvini

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Da un lato l’estensione degli orari della sosta a pagamento sulle strisce blu, con conseguente aumento degli introiti del Comune. Dall’altro, la lettera appena inviata dal sindaco Giuseppe Sala al ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Matteo Salvini, per chiedere che lo Stato copra gli extracosti di due linee di forza del trasporto pubblico locale: il prolungamento della Metropolitana 1 fino a Baggio e la riqualificazione della tranvia Milano-Limbiate. Nel mezzo lo stesso tema, piaccia o no: i soldi per la mobilità pubblica scarseggiano. Con ordine, allora.

Quanto alla sosta su strada, la Giunta comunale intende ampliare l’orario in cui il parcheggio sulle strisce blu è vincolato al pagamento della relativa tariffa. Ed intende farlo nell’unica zona della città rimasta, almeno in parte, zona-rifugio, soprattutto per i pendolari, per chi viene da fuori Milano, vale a dire: tutta la zona che sta subito oltre la cerchia servita dal filobus 90-91, la zona periferica. Qui, oggi, la sosta sulle strisce si paga dalle 8 alle 13, residenti esclusi ovviamente. Presto, però, Palazzo Marino provvederà alla svolta: sosta a pagamento dalle 8 alle 19, come già avviene nelle zone più centrali della città. È anche per questo che il bilancio previsionale dell’assessorato alla Mobilità per il 2023 contempla introiti decisamente superiori a quelli preventivati un anno fa: si passa, infatti, da 2 a 28 milioni di euro.

Oltre all’allargamento dell’orario della sosta a pagamento in periferia, incidono poi altri fattori, tutti spiegati ieri nel corso della commissione comunale tenutasi sul tema. C’è da considerare, innanziuttto, la generale ripresa della mobilità cittadina dopo i due anni di Covid. Proprio a causa della pandemia, il pagamento della sosta è stato sospeso a Milano nel 2020, a tempi alterni anche nel 2021, quando, comunque, c’è stato un significativo ricorso allo smartworking. "Per questo le ipotesi di introiti nel previsionale del 2022 erano estremamente basse" fanno sapere dall’assessorato comunale. Nel 2023, alla ripresa dell’utilizzo dell’auto e degli spostamenti in città, si aggiunge l’estensione delle strisce blu anche in zone attrattive dove erano ancora presenti le strisce bianche. Detto altrimenti: sono in fase di progettazione nuove strisce blu a Rogoredo, nella zona di Corvetto, nell’area di via Porpora e in piazza Udine. Stesso trattamento per le zone contigue alle fermate della nuova M4. Dall’assessorato assicurano, poi, che a far lievitare gli introiti sarà anche un aumento dei controlli e delle multe.

Da qui alla lettera con la quale Sala chiede a Salvini di reperire fondi con i quali coprire gli extracosti per il prolungamento della M1 a Baggio e per la riqualificazione della tranvia Milano-Limbiate, dovuti all’esponenziale aumento del costo delle materie prime. Due interventi strategici per l’impatto che hanno sull’area metropolitana, considerato che vanno oltre i confini cittadini. Due interventi già finanziati, ma finiti nel limbo perché gli extracosti non trovano ancora copertura nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). "L’amministrazione ha provveduto all’aggiornamento del quadro economico dei due interventi – si spiega –. Il prolungamento M1 è passato da 398 milioni a 522: 124 milioni in più. La riqualificazione della tranvia da 153 milioni a 179: quindi 24 milioni in più. Per l’avvio delle opere mancano, intotale, circa 150 milioni. Una volta ottenuti i finanziamenti, sono necessari 5 anni per realizzare il prolungamento della M1 e 4 anni per la tranvia".

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