Milano, c'è la firma del giudice: sorvegliato ottiene di vedere Juve-Ajax

Deroga speciale a misura di prevenzione per tifoso bianconero

Juve-Ajax

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Milano, 23 aprile 2019 - Per poterla vedere aveva chiesto - e ottenuto - il permesso del giudice. Poi è andata com’è andata, ma almeno non ha avuto niente da rimproverarsi.

No, questa non è la storia di un appuntamento mancato, semmai quella di un amore non abbastanza ripagato. Insomma: A. U., una vera passione per la Juventus, ha qualche precedente alle spalle per reati contro il patrimonio e ancora un anno e mezzo di “sorveglianza speciale”, in pratica deve necessariamente rientrare a casa tutte le sere entro le 22 e non muoversi fino alle 7 della mattina dopo. Il problema è che la sua tivù non ha la parabola e martedì scorso il ritorno della semifinale Champions tra Juve e Ajax si poteva vedere solo sul canale satellitare.

Così Alessandro è andato in crisi, perché per seguire la sua squadra del cuore sarebbe dovuto andare in un bar, ma la partita finiva non prima delle 23, cioè almeno un’ora dopo l’inizio del suo personalissimo coprifuoco. Rischiava, in caso di controllo, una denuncia per il mancato rispetto della prescizione e possibili conseguenze anche in sede penale. Lui però non si è perso d’animo, e pur di poter seguire dal teleschermo le sorti di CR7 e compagni si è rivolto al giudice tramite il suo legale. Così l’avvocato Simona Giannetti ha preso carta e penna e ha chiesto alla sezione misure di prevenzione del tribunale, competente per la “sorveglianza speciale”, una deroga particolare a favore di U. solo per la sera di martedì scorso 16 aprile: la possibilità di rientrare alle 23.30.

«Per A. lo sport è importante e così il calcio», ha fatto presente il legale nella sua istanza. «Si tratta per lui di un traguardo importante per una squadra e vorrebbe poterlo vedere fino in fondo». Del resto, finora non aveva mai sgarrato. «Nel periodo di esecuzione della misura - aggiungeva l’avvocata - ha dimostrato di essere affidabile e di poter meritare un premio che gli dia la conapevolezza di essere sulla giusta via».

Una giusta via per sé e per quei giocatori che inseguono da un quarto di secolo un obiettivo finora mancato, deve aver pensato U. sperando che quest’anno fosse finalmente la volta buona. Un ragionamento che ha finito per convincere pure il presidente della sezione autonoma del tribunale Fabio Roia, peraltro notoriamente di fede interista. In calce alla richiesta presentata per conto di U. dall’avvocato Giannetti, il giudice ha comunque apposto a mano la propria autorizzazione al rientro a casa posticipato alle 23.30.

Peccato per A. che questa specie di storia a lieto fine in sede giudiziaria abbia avuto invece un finale sportivo decisamente più amaro per i tifosi della Juve, sconfitta in casa dai giovani lancieri olandesi e dunque ancora una volta eliminata dal torneo tra le più forti d’Europa. Chissà se A. è rimasto al bar fino alla fine della partita o è rientrato in casa prima del previsto, dopo aver capito che sarebbe finita male anche stavolta.

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