Solo pochi irriducibili in Galleria "Ma all’Ottagono è tornata la magia"

La proiezione era stata sospesa due anni causa Covid. Al maxi schermo famiglie e spettatori per caso

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di Marianna Vazzana

Una nota prolungata sovrasta i canti natalizi che riempiono piazza Duomo. Sotto la Galleria, una ragazza si volta. Colta di sorpresa da una musica aspra. Dall’atmosfera che d’un tratto si fa cupa, in contrasto con le luminarie e l’aria di festa; con le passeggiate e lo shopping. "Silenzio, c’è “Boris Godunov“" sul maxischermo dell’Ottagono in Galleria. In piedi, alcune decine di persone immobili, all’apparenza insensibili al freddo pungente e incuranti del via vai di passanti che attorno continuano a scorrere da una parte all’altra. Torna la proiezione in diretta della Prima della Scala nel Salotto di Milano dopo due anni di sospensione a causa del Covid, luogo prestigioso tra i 35 della “Prima diffusa“ promossa da Comune di Milano e Edison per avvicinare l’Opera a tutti, portandola nei teatri dei quartieri, nelle comunità, in ospedale e nelle carceri ma non solo, grazie alla collaborazione Scala-Rai. Alle 18, il sipario si apre anche sotto le luminarie della volta blu e accanto all’albero di Swarovski, tra gli occhi incantati di milanesi e turisti. A due passi dal Piermarini dove nello stesso momento è in scena lo spettacolo. "Sono qui con i miei genitori Emilia e Angelo venuti a trovarmi da Napoli", racconta Lilly Meccariello, di 32 anni, che a Milano lavora come consulente. "Lo scorso anno, proprio il 7 dicembre, eravamo alla Prima del Teatro San Carlo, a Napoli". Interessati a seguire il capolavoro di Musorgskij, dicono di apprezzare "tutto. Dai cantanti eccezionali alle scenografie maestose. Anche il ritmo è coinvolgente". All’intervallo restano in piedi, pronti per il seguito. "Io venivo qui all’Ottagono anche in passato – continua Meccariello – e ora sono contenta che ci sia di nuovo il maxischermo dopo il periodo di pandemia in cui la proiezione era stata sospesa. Un segno della ripresa delle attività culturali, che di nuovo si offrono a tutti".

Ma accanto a chi è arrivato apposta sotto la Galleria per assistere al “Boris Godunov“ c’è anche chi si è imbattuto nel maxischermo per caso ed è rimasto rapito dalla rappresentazione. "Non sapevo che sarebbe stata proiettata in diretta in Galleria – commenta Jasmin Leandro, di 28 anni –: sono venuta in centro per una passeggiata e per ammirare gli alberi di Natale. Non conosco l’opera di Musorgskij: resterò a guardarne almeno un pezzo". Tra gli spettatori c’è un ricambio continuo: pochissimi resistono al freddo. Alcuni si fermano per scattare una foto ricordo. "Eravamo in zona - fa sapere Domenico Santafata, in Galleria insieme alla compagna – e abbiamo pensato di venire a curiosare. Ben venga diffondere cultura. In questo modo tutti, anche semplici passanti, hanno la possibilità di immergersi in questo capolavoro". Di sentirsi parte di un giorno speciale per tutta Milano.

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