Soldi e tecnologia per salvare lo sport

La strategia di Pessano: strutture adeguate per non sprecare energia e fondi per resistere al caro bollette

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di Barbara Calderola

Secondo dramma in due anni per i gestori dei centri sportivi: dopo il virus, il caro-bollette fa schizzare i costi alle stelle e mette di nuovo a rischio la tenuta di servizi e sistema. Pessano corre ai ripari, "la ricetta viaggia su un doppio binario – spiega il vicesindaco Giuliana di Rito con delega ai Lavori pubblici – tecnologia e contributi". Così il Comune ha messo a gara la fornitura di un "pallone di ultima generazione per il campo da tennis. Doppio strato, tagliato su misura, capace di trattenere il caldo di inverno e il fresco d’estate, una soluzione che fa bene ai conti e all’ambiente – spiega l’amministratrice –. Costo 60mila euro, serviti anche per le verifiche sulla struttura di metallo che dovrà reggerlo: l’ossatura ha superato la prova". Gis, il gestore del polo dedicato al benessere, che ha anche piscine, interna ed esterna, campi da calcio, palestra ha ricevuto 50mila euro, un segnale con conti per l’energia quintuplicati "con salassi da 50mila euro al mese", dice la direttrice Lilli Forte. "L’aiuto è stato stanziato nell’alveo della normativa a favore delle strutture energivore – sottolinea Andrea Fornelli, assessore allo Sport –. Un modo per dare respiro aiutando la società a stare a galla in un momento così difficile, senza rinunciare a un servizio di qualità essenziale per tutte le età".

Punto di riferimento storico per generazioni di pessanesi, il Centro di via Testi sulla breccia da più di 40 anni, ha appena chiuso con un bilancio più che positivo i centri estivi, "essenziali per le famiglie" ribadisce Di Rito, e si appresta ad avviare un’altra stagione fra incertezza "e un programma che non tralascia nessuno, dai 3 mesi, con i bebè in acqua per i primi corsi di nuoto, agli 80enni", ricorda Forte. Il nuovo tendone "raddoppierà la proposta del tennis", mentre il pacchetto giovani "offre ai ragazzi la palestra a 20 euro al mese". Una formula che conferma "la funzione ‘terapeutica’ dello sport. Dopo due anni di pandemia e isolamento, incentiviamo gli under 30 a uscire di casa, a stringere relazioni, a prendersi di nuovo cura di se stessi – conclude il vicesindaco – un compito sul quale siamo tutti impegnati e il movimento gioca un ruolo fondamentale a quell’età. Un’altra ragione per la quale non possiamo permetterci di perdere il Centro".

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