Era finito a processo con l’accusa si essere un soldato dell’Isis. Il 23enne egiziano Issam Elsayed Aboulelayem Shalabi, arrestato due anni fa a Milano, è stato condannato a sette anni dal tribunale di Teramo per associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere. Il suo nome era finito nei controlli della polizia nel dicembre del 2017 quando la sua presenza era stata segnalata tra i militanti islamici frequentatori di un gruppo Whatsapp. Shalabi, arrivato in Italia sette anni prima per un ricongiungimento familiare con il padre, si era spostato a Cuneo e infine a Milano. Dagli approfondimenti investigativi emerse che Issam "sarebbe tornato per un periodo nel villaggio di origine in Egitto, ove, frequentando una moschea, tramite soggetti appartenenti al movimento dei Fratelli Musulmani, sarebbe entrato in contatto con alcuni guerriglieri aderenti all’Isis e avrebbe giurato fedeltà al capo di questa organizzazione, il noto sceicco Abu Bakr Al Baghdadi". Rientrato in Italia, gli venne negato il rinnovo del permesso. All’inizio del 2018, quando il 22enne finì nel mirino della Digos, le informazioni lo descrivevano come un personaggio che ha manifestato "in più occasioni una forte avversione nei confronti dell’Occidente" e che frequentava "siti internet islamici radicali e una non meglio specificata chat d’ispirazione jihadista". Quando venne agganciato, Issam lavorava come addetto alle pulizie nel fast food Mc Donald’s di Colonnella, in provincia di Teramo, per conto di una srl di San Donato Milanese. In uno dei file audio ascoltati da Issam, l’oratore invitava gli iracheni a unirsi alla causa: "Voi dello Stato islamico, voi fratelli musulmani, alzatevi tutti uniti (...) Tagliate il loro collo, spargete il loro sangue, bruciate la terra ai loro piedi, e che dal cielo piovano delle bombe sulle loro teste". ...
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