Smog in Lombardia: "Sono giorni critici ma niente allarmismi"

Cattaneo: "No a blocco diesel euro 5". Fontana: da governo solo parole, da Regione azioni concrete

Smog a Milano (Ansa)

Smog a Milano (Ansa)

Milano, 8 gennaio 2020 - L'allarme smog non accenna a calare e neppure le polemiche politiche sul fronte inquinamento. A Milano si è ancora sopra il limite per le polveri sottili, superato lo scorso 3 gennaio, quando scattarono le misure temporanee di primo livello per contenere l'inquinamento atmosferico in gran parte della Lombardia. Si tratta di misure che scattano quando viene superata per quattro giorni consecutivi la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo di PM10. C'è da dire che il problema non è solo lombardo ma anche del Piemonte e del Veneto che hanno chiuso le loro città al traffico automobilistico. Milano e la Lombardia oggi fanno eccezione: le misure di limitazione della circolazione per i veicoli più inquinanti sono state revocate a causa dello sciopero del trasporto regionale. Intanto a Milano è arrivata anche la nebbia a complicare la situazione. Questa mattina anche il simbolo della città, la Madonnina che svetta sul Duomo, non era più visibile, avvolta dalla nebbia. In Lombardia "la situazione in questi giorni è critica, ma non drammatica e neppure anomala: i dati confermano un miglioramento progressivo della qualità dell'aria rispetto al passato, e quindi l'efficacia delle azioni regionali" ha rivendicato l'assessore regionale all'Ambiente, Raffaele Cattaneo, durante un incontro a Palazzo Lombardia per fare il punto sui livelli di inquinamento in Lombardia da inizio anno. Per Cattaneo l'innalzamento delle polveri sottili in questi giorni deriva dalle condizioni meteo caratterizzate da "un accumulo di foschia e nubi basse che favoriscono la concentrazione degli inquinanti verso terra".

Revocate da domani, giovedì 9 gennaio, le misure temporanee nei comuni con più di 30.000 abitanti e in quelli aderenti su base volontaria nelle province di Lodi e Cremona. Restano attive nelle province di Milano e Mantova. Lo fa sapere la Regione. Per due giorni consecutivi i valori medi di Pm10 sono stati al di sotto del limite nelle province di Lodi e Cremona e, come previsto, verranno dunque revocate le misure temporanee a partire da domani 9 gennaio per le province di Lodi (attivo il 1° livello) e di Cremona (attivo 2° livello). Come previsto dalle delibere di Giunta regionale 7095 del 18 settembre 2017 e 712 del 30 ottobre 2018, qualora si registrassero un valore al di sotto della soglia, unito a previsioni metereologiche con condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti oppure valori al di sotto della soglia per due giorni consecutivi si potrà procedere con la disattivazione delle misure temporanee. 

Cattaneo: no allarmismi

Colpevoli anche i botti di Capodanno che ad esempio a Milano hanno fatto raggiungere il picco negativo l'1 gennaio 2020 con 180 microgrammi di pm10 per metro cubo, con una media provinciale di 145 microgrammi. Tuttavia, dice Cattaneo, togliendo il primo giorno dell'anno, "i dati dei primi sette giorni del 2020 a Milano sono molto più positivi di quanto non lo fossero nel 2002 e nel 2009". Anche a confronto con Torino e Venezia, Milano, la città più critica in Lombardia sul fronte smog, esce "migliore" sul fronte del pm10 rilevati nei primi giorni del 2020, tolto l'1 gennaio. La media è infatti "attorno o leggermente al di sopra del limite dei 50 microgrammi per metro cubo", specifica Cattaneo aggiungendo: "Sono dati che in qualche maniera ci sorprendono positivamente perché eravamo abituati ad avere in questi giorni ad avere valori molto più alti". Da qui l'ammonimento dell'assessore lombardo a "non fare allarmismo", sebbene sia anche probabile che nei prossimi giorni la criticità delle polveri permanga.

E se anche lo smog dovesse tornare ad impennarsi, Cattaneo assicura: "Da parte di Regione Lombardia non c'è nessuna sottovalutazione, cosi' come non c'e' ragione per una sopravvalutazione e quindi non prevediamo azioni ulteriori (anti-inquinamento) ma riconfermiamo i provvedimenti in essere, che funzionano". Lo attesta, conclude il titolare lombardo all'Ambiente, "la prima analisi dei dati sulla qualità dell'aria 2019 di Arpa Lombardia, che dimostra come le politiche adottate dalla Lombardia e dalle Regioni del Bacino Padano, che da tempo lottano contro l'inquinante atmosferico, siano efficaci". La promessa è quindi quella di un raggiungimento "dell'obiettivo di rientrare sotto i limiti stabiliti dall'Unione Europea entro il 2025". 

"In Lombardia no a blocco diesel euro 5"

"Escludo che la Regione Lombardia possa decidere di bloccare i diesel euro 5. I nostri provvedimento non lo prevedono": ha poi precisato Cattaneo commentando il divieto per diesel euro 5 scattato nel Comune di Torino come misura emergenziale dopo più giorni di sforamento dei limiti di concentrazioni di Pm10. "Credo che questo accanimento contro la mobilità non sia confermato dai numeri perché i dati ci dicono che dalla mobilità deriva solo circa un quarto dell'inquinamento dell'aria e di quel quarto la metà è data dal consumo degli pneumatici e dalle frenate e non dalle emissioni", ha proseguito Cattaneo. "Accanirsi contro la mobilità non produce effetti positivi - ha concluso - anche se ha invece senso limitare i veicoli più vecchi e più inquinanti". 

Fontana: da Regione fatti concreti

"A giugno dello scorso anno abbiamo sottoscritto un Protocollo attraverso il quale il governo si impegnava a svolgere attività e garantire risorse economiche per cercare di combattere l'inquinamento: da allora ad oggi il governo non ha svolto alcun tipo di attività e non ha versato neppure un euro" ha detto il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, replicando anche alle dichiarazioni del vice ministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni che, nei giorni scorsi, aveva garantito l'intervento dell'esecutivo per fronteggiare le problematiche connesse all'inquinamento atmosferico in Lombardia e nel Bacino padano. "La regione Lombardia, in piena autonomia, invece - ha aggiunto il governatore - ha proseguito nella propria azione basata sui fatti concreti. Ricordo, ad esempio, che nel bilancio approvato a dicembre in Consiglio regionale ha previsto 26,5 milioni di euro per cercare di togliere dalle strade le auto più inquinanti continuando in tutta quella attività che da anni ha contribuito a migliorare la situazione". 

Pd: importanti provvedimenti dei Comuni

"Se ci sono stati davvero questi risultati, dobbiamo ringraziare anche i Comuni che hanno applicato i provvedimenti per il contenimento delle polveri sottili dovute al traffico, con politiche forse impopolari, come il blocco di certe categorie di autovetture, ma evidentemente efficaci" hanno commentato Antonella Forattini e Carlo Borghetti, consiglieri regionali del Pd, rispettivamente capogruppo in Commissione Ambiente e vicepresidente dell'assemblea regionale, dopo la presentazione dei dati sulla qualita' dell'aria in Lombardia relativi al 2019 e ai primi giorni del 2020. "Tuttavia, la situazione climatica di questi giorni non ci permette una tranquillità nelle politiche istituzionali - proseguono gli esponenti dem -. Va fatto di più e di meglio, soprattutto va contrastata la cultura delle deroghe, ovvero un sistema che inficia qualsiasi intervento, ma che pare la regola in un Paese dove 'fatta la legge, trovato l'inganno'. E lo dobbiamo fare aiutando i Comuni che applicano le politiche per la mobilita' sostenibile, che non sara' l'unico ma e' uno dei temi piu' importanti. Quindi, non si tratta di 'accanirsi' contro la mobilità, ma di promuoverla nella giusta direzione, facendo un pezzo importante del lavoro di contenimento dell'inquinamento. Di questo bisogna dare atto al Comune di Milano, come a tanti altri in Lombardia, che se ne sono occupati senza timori"

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