Smog, città lombarde sotto assedio: 7 capoluoghi infrangono i limiti

A Milano il treno verde e i dati di Legambiente: Sos pm10

Il treno verde

Il treno verde

Milano, 6 aprile 2019 - Lombardia malata di inquinamento. Seconda solo al Veneto, dove tutti i capoluoghi con l’unica eccezione di Belluno, hanno superato il limite annuo di 35 giorni di tolleranza. E solo nei primi tre mesi dell’anno. Milano è in testa alla classifica regionale con 50 giorni, seguono Cremona (49), Pavia (46), Mantova (41), Lodi (39), Brescia (36) e Monza (33). E’ l’ultimo, preoccupante, referto sullo stato di salute dell’aria lombarda, presentato da Legambiente e Gruppo FS nell’ambito della campagna del «Treno Verde». Dodici tappe da sud a nord della Penisola, con monitoraggi nei punti più critici delle città, con l’obiettivo promuovere una rivoluzione urbana a favore di una mobilità elettrica, leggera e condivisa.

Otto i punti sensibili misurati a Milano, tra orti, scuole, piazze, strade e il Castello Sforzesco, con valori medi di polveri sottili (pm10) fra i 33,9 e i 95 microgrammi per metro cubo (come media oraria) quando il limite è 50, e picchi fuorilegge soprattutto vicino a scuole e ospedali. E «ormai questa situazione si ripete ogni anno, a dimostrazione della cronicità del problema smog in Lombardia – l’amarezza di Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Siamo convinti che le misure di limitazione delle emissioni debbano diventare una priorità politica e amministrativa. Le città devono prevedere piani di mobilità sostenibile ripensando l’uso di strade, piazze e spazi pubblici, creando ampie «zone 30» e prevedendo nuove aree verdi nei centri urbani».

Seguendo anche l’esempio di Milano con Area B. Ma «occorre agire subito – il monito di Mattia Lolli di Treno Verde -. E’ urgente un piano nazionale contro l’inquinamento che penalizzi economicamente anche il traffico motorizzato privato, investendo sul potenziamento del trasporto pubblico locale pendolare, su ferro, e sulla micro-mobilità elettrica». «La sostenibilità – le parole di Gianfranco Battisti, ad di FS italiane - passa anche attraverso le stazioni che ricoprono il ruolo di veri e propri hub del trasporto e ai nuovi treni regionali Rock e Pop, sui binari italiani da fine primavera, che sono riciclabili fino al 97% e hanno consumi energetici inferiori di circa il 30% rispetto ai convogli precedenti.

Inoltre, FS Italiane è impegnata per uno sviluppo verde anche dal punto di vista finanziario utilizzando i green bond e, più in generale, tutti gli strumenti di finanza sostenibile, così da garantire il miglioramento del trasporto ferroviario regionale e metropolitano e invogliare sempre più persone a scegliere il treno, il mezzo più ecologico, per gli spostamenti di lavoro, studio o turismo».

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