Sicurezza a Milano, Chiara Ferragni corregge il tiro: "Solo uno sfogo, orgogliosa di Sala"

L’influencer aveva parlato di situazione fuori controllo: "Io, privilegiata che dà voce a un sentimento diffuso, mi dispiace per le strumentalizzazioni"

Il sindaco Giuseppe Sala e l’imprenditrice-influencer Chiara Ferragni

Il sindaco Giuseppe Sala e l’imprenditrice-influencer Chiara Ferragni

Milano, 16 luglio 2022 - Forse si è resa conto di aver sollevato un polverone (vista la platea virtuale che ogni giorno legge ciò che pubblica), buttando (inconsapevolmente?) la croce addosso al sindaco Giuseppe Sala e dando la stura agli attacchi del centrodestra sul tema sicurezza. Così ieri l’influencer da 27 milioni di follower Chiara Ferragni ha provato a gettare acqua sul fuoco, usando parole ben diverse nei confronti del primo cittadino che il 7 dicembre 2020 ha consegnato a lei e al marito Fedez l’Ambrogino d’oro e che non più tardi di due settimane fa ha concesso piazza Duomo gratis al rapper per il concerto benefico con J-Ax.

Prima le puntate precedenti, poi l’ultima story di Instagram dell’imprenditrice trentacinquenne per cercare di chiudere "l’incidente" con Palazzo Marino. "Sono angosciata e amareggiata dalla violenza che continua ad esserci a Milano. Ogni giorno – ha scritto tre giorni fa Ferragni – ho conoscenti e cari che vengono rapinati in casa, piccoli negozi al dettaglio di quartiere che vengono svuotati dell’incasso giornaliero, persone fermate per strada con armi e derubate di tutto. La situazione è fuori controllo. Per noi e i nostri figli, abbiamo bisogno di fare qualcosa. Mi appello al nostro sindaco Beppe Sala", il testo del post accolto non senza sorpresa dalle parti di piazza Scala.

Il primo cittadino ha atteso un giorno per replicare, ma giovedì lo ha fatto eccome, premettendo di non condividere "l’opinione" dell’influencer e aggiungendo: "Le mie risposte sono sempre attraverso il lavoro. Lavoreremo ancora di più, non condivido quello che lei dice, ma capisco che sia un tema delicato e che c’è una sensibilità della città, questo è un periodo difficile. Nel colloquio quotidiano con i sindaci delle grandi città del mondo, problematiche del genere sono all’ordine del giorno. Cercheremo di fare ancora di più, non per deresponsabilizzarci ma precisando che la sicurezza dipende anche dall’opera del Ministero".

E a tal proposito Sala ha chiosato: "Non considero la situazione drammatica, ma degna di attenzione. Cercheremo di rifare il punto sulle forze che arriveranno a Milano: come avete visto, noi stiamo facendo la nostra parte, le prime assunzioni di vigili le abbiamo fatte, entro dicembre altri 120 agenti saranno messi in campo". Finita? No, perché ieri Ferragni è tornata a farsi sentire via social: "Sono orgogliosa che Beppe Sala confermi di essere ancora di più al lavoro sul tema della sicurezza a Milano, la sua attenta e pronta risposta rafforza la fiducia che ho nelle istituzioni. Il mio sfogo è stato quello di una cittadina privilegiata che vuole dare voce a un sentimento ormai diffuso a Milano e figlio di diverse esperienze personali. Mi dispiace se le mie parole hanno causato strumentalizzazioni politiche e divisionismi che non mi appartengono".

A pensarci bene, però, era facilmente pronosticabile. "Ci voleva una storia Instagram – ha rincarato il leader della Lega Matteo Salvini – per far svegliare Sala e Lamorgese sul problema insicurezza a Milano e nelle città italiane". Sulla stessa linea il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Stefano Maullu, che ha invitato l’imprenditrice a fare un giro "nei quartieri disagiati per rendersi conto di cosa subiscono i milanesi".

 

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