Sicurezza, adesione, scuole Le sfide dei tre sindaci

Melegnano, il ventaglio dei temi che caratterizzano gli incontri pre elettorali. Gli aspiranti primi cittadini in corsa stanno presentando liste e programmi

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di Alessandra Zanardi

C’è chi punta sulla sicurezza, chi sulla partecipazione e chi sul potenziamento delle scuole. Ampio e articolato il ventaglio dei temi che vivacizzano la campagna elettorale di Melegnano, dove sono tre gli aspiranti sindaci in corsa per vestire la fascia tricolore. A loro sostegno ci sono in totale 10 liste e 152 candidati alla carica di consigliere comunale. Dopo la frattura col Pd, il primo cittadino uscente, l’architetto 60enne Rodolfo Bertoli, tenta il bis con una propria lista, Progetto Melegnano, e il sostegno di Rinascimento Melegnanese. Vito Bellomo, 52 anni, avvocato, che è già stato alla guida della città dal 2007 al 2017, cerca di ottenere un terzo mandato col supporto dell’intero centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia) e di Melegnano Lab. Marina Baudi, 64 anni, medico di base, è la candidata di Pd, Cinque Stelle, Insieme Cambiamo, Sinistra per Melegnano-Europa Verde.

La sfida vede il centrodestra unito e il centrosinistra diviso, ma l’esito del voto non è scontato. In vista dell’appuntamento con le urne il 12 giugno, queste sono settimane decisive per consolidare il consenso e intercettare gli indecisi, oltre che per lanciare appelli a non disertare i seggi ed evitare così che lo spettro dell’astensionismo. In città si susseguono iniziative di piazza e tour nei quartieri, mentre c’è già stato un primo confronto pubblico tra i candidati (assente Marina Baudi) e un secondo dibattito è in programma il 6 giugno. Tra i punti di forza del programma di Bertoli c’è "Melegnano città dell’istruzione", progetto che prevede la realizzazione di una nuova scuola media in viale Lazio e un conseguente riassetto dei poli scolastici cittadini, per ricavare ulteriori spazi e dare organicità, anche geografica, al sistema. Bellomo punta sulla sicurezza con un pacchetto d’interventi che prevedono, tra l’altro, l’istituzione di una consulta della sicurezza urbana, l’arrivo di un presidio della Polfer alla stazione e la lotta all’abusivismo commerciale al mercato. Per Baudi la parola chiave è partecipazione: il coinvolgimento diretto dei cittadini, anche attraverso tavoli tematici, è lo strumento per rendere la città più bella e vivibile. In quest’ottica s’inserisce, ad esempio, l’istituzione del bilancio partecipativo. Per quanto riguarda i nuovi stabilimenti della zona industriale, San Carlo e data center, Bertoli e Bellomo concordano sul fatto che rappresenteranno delle opportunità preziose in termini d’indotto e occupazione, mentre Baudi resta in attesa delle sentenze del Tar, chiamato a pronunciarsi sul duplice ricorso che è stato presentato contro questi progetti. Tra le questioni che il futuro sindaco dovrà affrontare ci sono inoltre il rilancio delle strutture sportive, il recupero di beni storici, il consolidamento della sanità territoriale a partire dal nuovo ospedale di comunità che sorgerà in via San Francesco.

Gli spunti per il confronto politico sono numerosi e comprendono anche la gestione del traffico, la cura dell’arredo urbano, l’accessibilità dei parchi, le iniziative a favore dei giovani, i progetti per la mobilità sostenibile. Il dibattito resta acceso, non solo tra i sostenitori dei tre schieramenti in corsa, ma anche nei bar, sui social, nelle associazioni e nei comitati di zona. All’election day mancano ormai 24 giorni, il countdown è partito. Alla tornata del 12 giugno seguirà il ballottaggio, due settimane dopo, qualora nessuno degli aspiranti sindaci superasse il 50% dei consensi.

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