Siccità, temperature miti e vento: l’inverno di Milano

Solo 7 giorni di pioggia e 39 consecutivi senza precipitazioni. La meteorologa: "Eventi estremi effetto del cambiamento climatico"

Milano

Milano

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Milano -  Ritratto del "Generale inverno" sotto la Madonnina: arido per le piogge, piuttosto mite nelle temperature, ogni tanto sferzante col vento. I risultati raccolti, nel trimestre appena concluso, dalla Fondazione Osservatorio Meteorologico Milano Duomo confermano una serie di evidenze del senso comune. Come la sensazione che portare sempre l’ombrello nella borsa sia inutile. Ci sono stati solo 7 giorni di pioggia (in cui cioè è caduto almeno un millimetro di precipitazioni) e ben 39 giorni consecutivi senza precipitazioni tra gli inizi di gennaio e la metà di febbraio. "L’ultimo inverno meteorologico (per gli esperti del meteo il periodo da 1 dicembre a 28 febbraio, ndr ) è stato caratterizzato da un periodo di siccità importante", sottolinea Pamela Turchiarulo, meteorologa dell’Osservatorio Meteorologico Milano Duomo. Per fare un confronto nel trentennio 1991-2020 (il nuovo CliNo, periodo di riferimento dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale) i giorni di pioggia erano 17.

Quanto verificatosi nei mesi scorsi non è niente di nuovo sul fronte del clima milanese. "Rispecchia una tendenza più generale in cui si alternano lunghi periodi di siccità a momenti di precipitazioni intense e talvolta anche violente – prosegue Turchiarulo – entrambi possono essere letti come effetti del cambiamento climatico. Più aumenta la temperatura, maggiore è la frequenza di eventi estremi". La stagione fra dicembre e febbraio è risultata anche più calda della norma, con una temperatura media di 6.5 gradi centigradi, superiore di 1.3 gradi al valore tipico del periodo. Chi ama lamentarsi per il freddo ha avuto pochi motivi per farlo il mese scorso. Con una temperatura media di 9.4°, superiore di 3,1 gradi rispetto al trentennio 1991-2020 (valore medio 6.3°), l’ultimo febbraio è il secondo più caldo dal 1898 a oggi, dopo quello record dell’inverno 2020 (temperatura media 10 gradi).

Nel trentennio 1960-1990 la colonnina di mercurio si fermava a 5.3 gradi. Sempre a febbraio, il giorno 2, si è registrata la temperatura più elevata, 19.3 gradi, durante uno dei tanti episodi di föhn di quest’inverno. Il più impetuoso si è verificato il 7 febbraio quando la stazione di Milano Centro ha fatto registrare raffiche di vento prossime ai 75 km/h e quella di Città Studi di 95 km/h. Quel giorno tra i tanti disagi anche il distacco di un pezzo della copertura del tetto della stazione Centrale. "Episodi di föhn di questa entità a Milano sono rari ma sono successi anche nel passato. Per una volta il climate change non c’entra", chiarisce l’esperta. Gennaio ha chiuso con una temperatura media di 5.3 gradi (contro i 4.3 gradi nel periodo 1991-2020 e i 3 gradi nel periodo 1961-1990). Diverso il discorso di dicembre: ha segnato una temperatura media di 4.8 gradi, addirittura inferiore di un decimo al periodo di riferimento 1991-2020 (4.9 gradi), ma superiore ai 3.8 gradi del periodo 1961-1990. Proprio a dicembre, l’11, è stata rilevata la minima più bassa (-1.1°).

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro