Siccità, dal Trentino l’acqua per l’agricoltura

Il presidente di Regione Lombardia: "Accordo operativo, arrivano 5 milioni di metri cubi". Ma il tesoretto basterà solo fino al 10 luglio

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di Giambattista Anastasio

Sul fronte siccità, la buona notizia è che la Provincia Autonoma di Trento ha detto sì alla richiesta avanzata tre giorni fa dalla Regione Lombardia: "L’accordo con il Trentino è operativo – ha fatto sapere ieri il governatore lombardo, Attilio Fontana –: arrivano 5 milioni di metri cubi di acqua in più, che contribuiscono a mettere in sicurezza quella parte del territorio che pesca dal lago di Idro, che si stava abbassando in maniera preoccupante". A beneficiarne sarà, per l’esattezza, il comparto agricolo di Brescia e provincia. E l’acqua sarà attinta dai serbatoi di malga Bissina e malga Boazzo, in alta val Daone, nelle Giudicarie.

La cattiva notizia è che né questo contributo una tantum né i provvedimenti straordinari già presi nelle ultime settimane, basteranno: "Noi fino al 10 luglio andiamo avanti, oltre no – ha ammesso lo stesso governatore –. Abbiamo fatto quello che si doveva fare con tutti i gestori dei bacini idroelettrici, ma se non piove la situazione è preoccupante". In questo momento lo è solo per l’agricoltura lombarda: "Invece per l’uso civico – precisa Fontana – non abbiamo mai dichiarato che ci sono problemi, certo bisogna usare l’acqua con più logica e non sprecarla". Ma non è tutto. A riprova di quanto la situazione sia difficile, ieri pomeriggio il presidente della Regione ha deciso di inviare "alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica in atto sul territorio lombardo, accompagnata da una dettagliata relazione tecnica sulla situazione di criticità dovuta alle condizioni di elevato deficit idrico. La situazione meteo-idrologica del periodo compreso tra novembre 2021 e giugno 2022 – rimarca il governatore – ha generato una mancanza di acqua generalizzata che ha portato la nostra Regione ad adottare specifiche misure, sia per il settore idrico che irriguo, volte a contenere quanto più possibile gli effetti sulla popolazione e sul sistema agricolo". E proprio relativamente al settore dell’agricoltura Fontana ribadisce come "fin dall’inizio di queste criticità, Regione Lombardia, anche e soprattutto attraverso accordi mirati con i gestori idroelettrici, abbia attivato tutte le procedure necessarie per sostenere il comparto e fare in modo che il primo raccolto fosse garantito. In tal senso è necessario e indifferibile – conclude il numero uno di Palazzo Lombardia – che le attuali erogazioni irrigue possano durare almeno fino al 15 luglio per non vanificare quanto fatto finora".

L’assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, sottolinea, infine, come "l’elevata severità idraulica" imponga "di realizzare interventi specifici e mirati in tempi quanto più contenuti possibile per contribuire ad una migliore gestione delle risorse idriche". Nel dettaglio, gli interventi ancora da realizzare "sono 67, per un totale di 73,6 milioni di euro. Si tratta principalmente di migliorare l’efficienza delle reti – specifica l’assessore –. Il sistema regionale è comunque attivo da anni con la programmazione e realizzazione di interventi di prevenzione, per circa 34,3 milioni di euro investiti sul settore idropotabile, destinati soprattutto a migliorare la qualità delle acque e a garantirne la fruibilità riducendo gli sprechi e ampliando le fonti di approvvigionamento".

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