"Siamo garantisti ma serve chiarezza e il problema degli uffici va risolto"

Dopo l’arresto della funzionaria ai lavori pubblici, la minoranza di Pessano presenterà un’interpellanza "Dobbiamo sapere cosa è successo e capire quale il futuro dei servizi legati agli appalti sotto inchiesta"

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di Barbara Calderola

"Uno spoil-system sfociato in una riorganizzazione e nell’ingaggio diretto di Angela Galbiati con l’articolo 110 della legge sugli enti locali. Cioè professionalità scelta su base fiduciaria dal sindaco Alberto Villa per la guida dei lavori pubblici. Questa è la genesi del rapporto fra la funzionaria arrestata per corruzione e turbativa d’asta e il Comune. Poi, stabilizzato da un concorso". Anche Filippo Fondrini, capogruppo di "Nel futuro insieme", all’opposizione, chiarisce come il primo cittadino "di essere garantista fino in fondo".

Niente processi di piazza sull’affare degli appalti truccati che sta scuotendo Pessano, dopo il provvedimento di custodia cautelare per la dipendente infedele, secondo la Procura di Monza.

"Serve chiarezza su tutta la linea", dice il capogruppo che fa un passo indietro rispetto all’indagine della guardia finanza sulle gare per la manutenzione del verde, lo sgombero di neve e ghiaccio, e la realizzazione di un’oasi sul Molgora.

Ricorda "il clima difficile negli uffici municipali cominciato con il primo mandato del centrodestra e la diaspora di dipendenti che hanno preferito trasferirsi in altri comuni". Un caso? "Non ci ho mai creduto - risponde -. Il turn-over è durato 6 anni. Aspettiamo l’esito dell’inchiesta, è la prima volta che veniamo coinvolti in una vicenda con questi contorni. Non era mai successo prima".

Per la forza di minoranza ci sono almeno altri due aspetti sui quali far luce al più presto: "Il ruolo dell’anti-corruzione interna, c’è un piano con un responsabile, aspettiamo spiegazioni. E poi c’è il futuro dei servizi legati agli appalti sotto la lente della magistratura: le società che se li erano aggiudicati sono sotto sequestro, che fine faranno le nostre prestazioni?".

Profili che seguono quello più importante: "Sapere cosa è successo davvero. Anche se un dato positivo c’è: nessun amministratore è chiamato in causa". Le domande sono state riassunte in un’interpellanza che sarà discussa in aula il 27 maggio. "C’è da risolvere pure il problema degli uffici: adesso che Galbiati è ai domiciliari chi si occuperà di lavori pubblici? C’è un piano di sostituzioni per le ferie, ma siamo in un’ipotesi diversa: è venuta a mancare la figura apicale, senza un rimpiazzo si rischia la paralisi di un settore-chiave".

Per gli inquirenti la funzionaria avrebbe fatto assegnare all’amico Francesco Tallarita, imprenditore di Verano Brianza, e alle sue società tre commesse per un valore complessivo di 227mila euro, dietro la promessa di una bustarella di 12mila più un cesto natalizio.

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