Si tratta sui soldi: con metà posti il sistema collassa

Palazzo Lombardia non fa retromarcia, le Regioni chiedono un miliardo di euro per potenziare i mezzi locali .

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La Regione Lombardia non torna sui suoi passi, in vista dell’incontro in programma oggi con il Governo per districare il nodo trasporti. La posizione resta quella di mantenere la disponibilità totale dei posti a sedere sui mezzi locali e sulle linee di Trenord, "fondamentale per la gestione del servizio, in particolare del trasporto scolastico". Un allentamento delle misure di sicurezza in linea con altre Regioni, ma in contrasto con la decisione del Governo di mantenere il distanziamento sui mezzi di trasporto nazionali. Oggi, nel corso dell’incontro chiesto dal governatore dell’Emila Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, i rappresentanti dei territori cercheranno di trovare un punto d’incontro - soprattutto sulle risorse per potenziare i trasporti - con i ministri Roberto Speranza (Salute), Paola De Micheli (Trasporti) e Francesco Boccia (Affari regionali), dopo che si è creata una situazione a macchia di leopardo. Treni dell’alta velocità dove si viaggia a posti alternati, trasporti locali con capienza 100% e poi il caso di Milano, dove Atm ha deciso di mantenere il distanziamento su bus, tram e metropolitane in attesa di chiarezza sui provvedimenti. Un sistema che finora è gestibile anche perché, ad agosto, i flussi di lavoratori sono ridotti. Il banco di prova sarà settembre, con la riapertura delle scuole e della maggior parte degli uffici, con la previsione di un aumento consistente dei passeggeri sui mezzi locali. Quadro che potrebbe modificarsi, però, a seconda dell’andamento della situazione sanitaria. Il sistema di trasporti, in particolare le metropolitane milanesi e i treni che collegano le province al capoluogo lombardo, rischierebbe quindi il collasso nel caso di un distanziamento che di fatto dimezza i posti a sedere disponibili. Resta però l’allarme per una crescita dei contagi e una situazione sanitaria che impone di osservare misure di sicurezza anche per evitare nuovi lockdown, devastanti per l’economia.

Per questo le Regioni hanno chiesto una spesa di un miliardo per l’ampliamento delle linee di trasporto pubblico locale in vista del rientro a scuola e della ripresa delle attività. Chiedono un intervento deciso del governo "affinché ci sia la copertura finanziaria necessaria per l’ampliamento delle linee di bus, soprattutto durante gli orari di punta". Una trattativa tutt’altro che scontata, ma sul tavolo le cifre richieste potrebbero abbassarsi ulteriormente: il punto di caduta - hanno spiegato ambienti della Conferenza delle Regioni - è di almeno 500 milioni. Si punta tutto sui bus: nessun affidamento concreto alle forme di mobilità alternativa. E, nel caso di accordo, si aprirebbe una corsa contro il tempo in vista dell’apertura delle scuole.

Andrea Gianni

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