Si fa fatica, serve forza "Il teatro aiuta mio figlio"

L’appello di una mamma: più attenzione a chi vive accanto ai bimbi autistici

Migration

Crescere un bambino che soffre di autismo non è semplice, per tante ragioni. Non è solo la difficoltà nella gestione, ma lo è anche nel vissuto quotidiano del nucleo famigliare, soprattutto se ci sono fratelli e sorelle che non soffrono di disabilità. Stefania Capurso è una mamma e non ci gira intorno: "Si fa fatica, bisogna avere tanta forza". La sua famiglia è composta da lei, il marito Carlos, il figlio più grande Patricio, dodicenne autistico, e Carlos, omonimo del papà, 10 anni.

Come ha vissuto suo figlio minore il fatto di avere un fratello autistico?

"Carlos è più piccolo di Patricio, per lui l’autismo del fratello è la normalità, perché c’è sempre stato. Certo, in questi anni ci ha fatto delle domande a volte, sulla condizione del fratello grande".

E voi come avete risposto?

"Con sincerità, cerchiamo di spiegargli le cose senza infiocchettarle ma con un linguaggio adatto a un bambino. Nel quotidiano ci impegniamo per creare iniziative e occasioni di crescita in esclusiva per lui, slegate dalla routine di Patricio".

Caratterialmente com’è Carlos?

"Un bambino davvero sensibile, attento. È introverso e, come tanti bambini, con qualche difficoltà a relazionarsi con gli altri, ma il suo rapporto con Patricio è sempre stato tra pari, lui non vede il fratello grande con neurodiversità, è suo fratello e basta. Ora stiamo notando che Carlos sta anche sviluppando molta più autostima".

Come?

"Attraverso il teatro, è stata una rivelazione. L’associazione Messinscena di Buccinasco è stata una vera scoperta: eccezionale il cambiamento di Carlos attraverso il palcoscenico, è stato incredibile. Mi sento di consigliarlo come percorso a tutti i siblings: dà tantissimo".

Cos’altro si potrebbe fare secondo lei per aiutare le famiglie di bambini autistici?

"Creare opportunità, percorsi, iniziative. Il problema è che le poche che ci sono non sempre sono accessibili economicamente: costano troppo e le famiglie non possono permettersele. C’è bisogno di investire maggiormente in questo campo, non solo di sostegno alla disabilità ma anche ai famigliari che vivono condizioni di fragilità".

Serve un aiuto concreto anche per le famiglie insomma.

"Esatto. Si fa troppo poco, soprattutto per i siblings che hanno bisogno di opportunità. Vivere in una famiglia con un bambino disabile rischia di mettere in secondo piano gli altri figli. E non è semplice, da genitori, sapere come comportarsi".

F.G.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro