Spaccia shaboo davanti a un asilo: pusher filippina arrestata dai vigili

La donna portava con sé la figlia, ora affidata a una comunità

Lo shaboo

Lo shaboo

 Milano, 22 giugno 2017 - La dose di shaboo che passa di mano in mano: da quella della spacciatrice a quella dell’acquirente. In pieno giorno. Con una bambina, la figlia della pusher, a osservare tutto a pochi passi. E in mezzo al viavai di altri piccoli, quelli che frequentano l’asilo nido della zona. Sono le 16 di lunedì, siamo in via Brusuglio, zona Affori. I ghisa dell’Unità contrasto stupefacenti, coordinati dal comandante Antonio Barbato, sono appostati lì da qualche ora: hanno ricevuto parecchie segnalazioni dai residenti sullo smercio di stupefacenti in strada, stanno solo aspettando il momento giusto per intervenire. A un certo punto, i vigili in borghese vedono scendere una donna, che poi si scoprirà essere una filippina di 38 anni: in braccio ha la figlia, non ha ancora compiuto 3 anni. Il cliente si avvicina, lo scambio è fulmineo: soldi in cambio di metanfetamina in cristalli, la metanfetamica particolarmente diffusa proprio nella comunità filippina.

Scatta il blitz degli investigatori, che bloccano immediatamente donna e acquirente. Poi la perquisizione nell’appartamento, dove gli agenti trovano i coinquilini della spacciatrice che stanno fumando shaboo aspirando con le cannucce da una bottiglia: sotto sequestro in totale 2 grammi di sostanza, già suddivisa in una ventina di dosi da un decigrammo di peso l’una. La pusher viene fermata per detenzione ai fini di spaccio; tra l’altro, è la moglie di un connazionale già finito in manette per lo stesso motivo e tuttora detenuto. Arresto convalidato, alla donna il giudice della direttissima ha imposto l’obbligo di firma; la bimba, invece, è stata affidata a una comunità. «Ringrazio gli agenti per l’operazione: questi interventi avvengono grazie al fatto che la polizia locale è presente sul territorio in maniera capillare – sottolinea l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza –. L’impegno primario è evitare che le giovani generazioni si rovinino con queste droghe».

Droghe come lo shaboo, appunto: effetto stimolante 8-10 volte superiore a quello della cocaina, dipendenza immediata, perdita di peso e aumento della pressione arteriosa. «È la dimostrazione – aggiunge il segretario milanese del Sulpm Daniele Vincini – che il connubio tra residenti e agenti della polizia locale funziona: i cittadini segnalano i problemi e noi interveniamo, che si tratti di spaccio davanti a una scuola, a un parco o nei pressi di altri luoghi frequentati da bambini e giovanissimi». Uno schema che trarrà ulteriore linfa dall’avvio della sperimentazione dei vigili di quartiere, chiamati proprio a rinsaldare il legame con i cittadini delle diverse zone di Milano.

nicola.palma@ilgiorno.net

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