Sgombero via Bolla: "Io invalido resto senza casa"

Francesco Paolo Compagnone è tra le persone allontanate 20 giorni fa. Rimpallo tra Comune e Aler per la sua sistemazione

Milano, 24 novembre 2022 - Da 20 giorni vive dove capita e anche se amici e conoscenti non gli fanno mancare pasti caldi e gli offrono un giaciglio per la notte "io non ce la faccio più. Non avendo più una residenza mi è stato pure sospeso il reddito di cittadinanza che mi consentiva di andare avanti: un dramma, non ho più nulla. Unico mio conforto è il mio cagnolone Jack, un rottweiler dal quale non mi separo mai". Francesco Paolo Compagnone, di 55 anni, è tra gli “sgomberati“ dal palazzone Aler di via Bolla 38-42 al Gallaratese, con due alloggi su tre occupati abusivamente, liberato lo scorso 3 novembre con un blitz della polizia. Il cinquantacinquenne non figurava tra i 37 “casi in stato di necessità“, 141 persone, di cui 66 bambini e ragazzi trasferiti in appartamenti destinati a Servizi abitativi transitori. "Nonostante – spiega – io abbia un’invalidità al 50%, accertata dall’Inps".

Francesco Paolo Compagnone ex abitante della palazzina Aler sgomberata di via Bolla
Francesco Paolo Compagnone ex abitante della palazzina Aler sgomberata di via Bolla

Cammina reggendosi a una stampella, "ho una stenosi lombare, sono stato operato alle vertebre cervicali e dovrò affrontare un altro intervento alle ginocchia. Forse anche all’anca". In passato lavorava come operaio edile "ma ho perso il lavoro per motivi di salute e sono disoccupato" e abitava in zona Cenisio con la moglie, "fino alla separazione. Per 5 anni ho vissuto in via Bolla: mi aveva ospitato un amico, abusivo, ma io pensavo fosse regolare. E alla fine sono rimasto da solo".

Il giorno dello sgombero ha dovuto lasciare l’alloggio e ha chiesto aiuto ai Servizi sociali. E se lo scorso luglio, dopo i primi colloqui, la sua situazione non era stata considerata “di fragilità“, le cose sono cambiate perché la sua salute si è aggravata, come emerso il 3 novembre. Detto in parole spicce: "Il signor Compagnoni è in uno stato di necessità riconosciuto", fanno sapere da Palazzo Marino, e gli verrà assegnato un alloggio. Nel suo caso, da Aler (sia l’Azienda lombarda edilizia residenziale e sia MM, che gestisce il patrimonio comunale, si sono occupate dell’accoglienza). Da Aler fanno sapere di essere in attesa della documentazione necessaria da parte del Comune per poter procedere. E da Palazzo Marino evidenziano che lo stato di necessità di Compagnoni, già accertato, verrà ufficializzato oggi. "Io – conferma il cinquantacinquenne – ho appuntamento negli uffici comunali. Spero che la situazione, finalmente, si possa risolvere". E di avere un tetto sulla testa a più di 20 giorni dallo sgombero.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro