Sesto, famiglie sgomberate dall’ex Alitalia: "Non ci arrendiamo"

Blitz delle forze dell’ordine nello stabile occupato: nuovo trasferimento in via Oglio a Milano, ma solo per poche ore

INCERTEZZA Nel pomeriggio inquilini è attivisti sono tornati in via Oglio e hanno riportato nello stabile in zona Corvetto i loro effetti personali Davanti ai cancelli  c’erano vigilanti di una società privata Prosegue una raccolta di fondi online lanciata per sostenere le spese

INCERTEZZA Nel pomeriggio inquilini è attivisti sono tornati in via Oglio e hanno riportato nello stabile in zona Corvetto i loro effetti personali Davanti ai cancelli c’erano vigilanti di una società privata Prosegue una raccolta di fondi online lanciata per sostenere le spese

Sesto San Giovanni (Milano), 5 settembre 2018 - È durato meno di 48 ore il “ritorno a casa” dei 184 occupanti. Un blitz, alle 7 di mattina, ha risvegliato il palazzo ex Alitalia in piazza don Mapelli. Le forze dell’ordine, coordinate dalla Questura di Milano, ieri hanno sgomberato l’edificio che nella notte tra domenica e lunedì era stato occupato dal collettivo “Aldo dice 26x1” anticipando lo sgombero, previsto per domani, dello stabile in via Oglio a Milano dove alloggiano le famiglie. È servita un’intera mattinata per liberare l’edificio un tempo sede della compagnia aerea, dismesso dal 2010 e già utilizzato come residence sociale dal 2014 al 2016 dagli attivisti. Un grande spiegamento di forze, tra polizia, carabinieri e polizia locale, per portare a termine le operazioni che si sono protratte fino al fino pomeriggio. «Siamo usciti con i bambini in braccio, siamo stati svegliati mentre dormivamo. Ora dove andiamo?», chiedevano le famiglie. Per le situazioni più critiche, il Comune di Milano si è messo in moto per sistemazioni temporanee. «E tutti gli altri? Per strada? Ci sono persone, tra cui tanti bimbi, che non sanno dove andranno a dormire nei prossimi giorni». “Aldo dice 26x1”, cantavano in coro i bambini, dietro lo striscione con lo stesso slogan.

Quando è avvenuto il blitz si trovavano all’interno dell’ex Alitalia una settantina di persone, tra cui oltre 20 bambini. Nei momenti concitati dello sgombero una donna ha accusato un malore, ed è stata soccorsa. Gli occupanti sono usciti a gruppi. Sulle spalle zaini con i vestiti, in mano buste della spesa piene di oggetti personali. E poi, ancora, trolley e tanti scatoloni. Ma, nell’area pedonale, fuori dall’ingresso di via XXIV Maggio per ore sono rimasti accatastati materassi, sedie, una macchina del gas e tutto quello che era già stato trasportato dallo stabile milanese di via Oglio, che entro domani deve essere abbandonato. Ex uffici nuovamente vuoti, con i camion che hanno riportato via tutto quello che era stato traslocato appena un giorno prima. 

In piazza, cori contro la Lega e il sindaco di Sesto Roberto Di Stefano. E un comizio che ha radunato anche diversi esponenti della sinistra sestese e che ha ripercorso la storia dell’ex Alitalia, dalla prima occupazione a quella dell’altra notte. Con una promessa. «La trattativa con il Comune di Milano è in corso, ma per ora si è provveduto a cercare una sistemazione solo per un terzo delle persone. Noi invece vogliamo trovare un tetto per tutti. E andremo altrove». Ieri è stata avviata anche la messa in sicurezza dello stabile, per evitare eventuali nuovi ingressi. A effettuare i lavori è il Comune, con l’autorizzazione della proprietà. Nel pomeriggio inquilini e attivisti sono tornati nello stabile in via Oglio che verrà sgomberato domani, e hanno trovato in presidio davanti all’ingresso vigilanti di una società privata. Sono entrati e hanno riportato lì le loro cose, ma la partita sul futuro di “Aldo Dice” è ancora tutta da giocare. 

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