Caso Antinori, la perizia grafologica: infermiera non firmò consenso a prelievo di ovociti

L'accertamento era stato disposto lo scorso 11 maggio dall'ottava sezione del Tribunale di Milano

Antinori in tribunale a Milano

Antinori in tribunale a Milano

Milano, 11 settembre 2017 - L'infermiera spagnola, presunta vittima del prelievo forzoso di ovociti - che sarebbero serviti poi per la fecondazione eterologa di altre clienti - da parte del ginecologo Severino Antinori, non avrebbe dato il suo consenso all'intervento del 5 aprile 2016. È quanto emerge dalla perizia grafologica disposta dal Tribunale di Milano e di cui una parte è stata depositata oggi. L'esperto nominato dal collegio, da quanto è trapelato, ha appurato che le firme apposte sui moduli del consenso informato all'intervento non appartengono alla giovane. Ora il perito dovrà accertare, per quanto è possibile, a chi sia riconducibile la scrittura che appare sui documenti sanitari finiti agli atti del processo in cui il medico romano e altre 4 persone sono imputati, a vario titolo, con le accuse di rapina, violenza privata e lesioni.

L'accertamento era stato disposto lo scorso 11 maggio dall'ottava sezione del Tribunale di Milano, presieduta da Luisa Ponti, che ha affidato a un perito calligrafico l'incarico di verificare l'autenticità di alcune firme dell'infermiera spagnola, presunta vittima del prelievo forzoso di ovociti, sui moduli del consenso informato all'intervento e alla anestesia del 5 aprile 2016. La giovane, sentita come parte offesa qualche mese fa durante il processo a carico del ginecologo, dell'anestesista Antonino Marcianò, delle due segretarie Bruna Balduzzi e Marilena Muzzolini e di una quinta persona, davanti ai moduli del consenso informato non aveva riconosciuto come sue le firme apposte. Anzi, aveva raccontato ai giudici di aver cambiato idea. La mattina dell'operazione, aveva spiegato nel corso della sua audizione protetta, avrebbe detto ad Antinori di non voler più 'firmare niente' in quanto il prelievo di ovuli "non è permesso dalla mia religione e avevo paura di non potere più avere dei figli". Il ginecologo ha sempre affermato che la ragazza sarebbe stata consenziente e, a proposito delle accuse a lui mosse, ha sostenuto di "essere sereno perché innocente. Il mio difetto è di essere generoso". Il processo riprenderà il prossimo prossimo 4 ottobre.

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