Caso Antinori, il pm chiede l'archiviazione per l'infermiera

La ricostruzione dei difensori di Antinori: la donna avrebbe testimoniato il falso quando disse di essere stata legata da alcuni dipendenti della clinica Matris e di aver subito un prelievo forzato di ovuli

Severino Antinori

Severino Antinori

Milano, 19 luglio 2017 - Ribadita, da parte del pm Maura Ripamonti, l'istanza di archiviazione dell'inchiesta con al centro l'accusa di calunnia contestata con una denuncia dei legali del ginecologo Severino Antinori all'infermiera spagnola che sarebbe stata vittima di un prelievo forzato di otto ovociti, nell'aprile 2015. La richiesta della Procura è stata illustrata nell'udienza che si è tenuta questa mattina davanti al gip di Milano Luigi Gargiulo. Il pm, dopo le nuove indagini disposte nel febbraio scorso dal giudice, che aveva respinto una prima richiesta di archiviazione nei confronti della donna e aveva ordinato anche di indagare l'infermiera per false informazioni al pm, ha ritenuto attendibile la testimonianza della giovane chiedendo ancora di archiviare sia la nuova accusa che la calunnia.

Diversa, invece, la ricostruzione dei difensori di Antinori, con gli avvocati Gabriele Maria Vitiello e Tommaso Pietrocarlo, secondo i quali la donna avrebbe testimoniato il falso quando disse di essere stata legata da alcuni dipendenti della clinica Matris, tra cui lo stesso ginecologo, e di aver subito un prelievo forzato di ovuli, la mattina del 5 aprile 2015 (il processo per questi fatti è ancora in corso). I legali di Antinori, dunque, si sono opposti alla richiesta di archiviazione e il gip si è riservato di decidere e lo farà nei prossimi giorni. Potrebbe accogliere la richiesta di archiviazione, ordinare altre indagini o l'imputazione coatta per l'infermiera. Nell'udienza il pm ha depositato alcuni atti del processo in corso davanti all'ottava sezione penale del Tribunale a carico di Antinori, imputato per il prelievo forzato di ovociti, sequestro di persona, lesioni ed estorsione.

Nel febbraio scorso, il gip dopo aver analizzato gli atti dell'inchiesta per calunnia aveva respinto l'istanza di archiviazione disponendo, da un lato, di indagare la giovane anche per false dichiarazioni a pm (in relazione a deposizioni da lei rese davanti al pm Ripamonti) e, dall'altro, di ascoltare a verbale un infermiere che lavorava alla clinica Matris, perché "profondi sono i dubbi che lasciano gli atti di indagine sulla presunta sottrazione degli ovuli e sulla denunciata costrizione2 della spagnola "sul lettino della sala operatoria". Il giudice, infatti, analizzando le varie dichiarazioni, anche di altri testi, scriveva che "non si capisce per quale motivo le avrebbero", a un certo punto, come la donna ha sostenuto, "legato i polsi con una fascetta verde" per prelevare gli ovociti. Per il gip, infatti, le dichiarazioni rese dalla donna al pm "sono state giudicate pienamente attendibili dal pubblico ministero quantomeno nella parte relativa alla mancanza di consenso alla sottrazione degli ovuli2, sebbene, scrive ancora il giudice, "risultino confuse e/o contraddittorie tra loro" e, in alcuni passaggi, "incoerenti con altri, inconfutabili elementi raccolti".

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