"Ciao ladri dei computer...": la lettera degli scolari dopo il furto in una scuola

"Speriamo che capirete l'errore e che restituirete i pc", si legge nell'appello dei bambini di una classe quarta delle elementari Rovani di Sesto San Giovanni

Si studia anche al computer

Si studia anche al computer

Sesto San Giovanni (Milano), 15 giugno 2021 – Un furto alla scuola Rovani che, in una sola notte, ha visto portarsi via tutti i computer, che erano posizionati nelle diverse classi elementari. Un danno economico enorme, soprattutto perché non si tratta dell’unico caso che ha subìto l’istituto. Per questo motivo, i genitori hanno già chiesto il potenziamento del sistema di videosorveglianza così da poter fare da deterrente per il futuro e individuare i malviventi se dovessero ripresentarsi episodi simili. Oltre al danno finanziario c’è, però, anche quello didattico, come hanno sottolineato gli alunni di una classe, che hanno scritto una lettera/appello direttamente ai ladri.

“Ciao ladri dei computer, volevamo comunicarvi che il vostro furto ha impedito a tutte le classi di concludere l’anno scolastico serenamente - hanno scritto i bambini -. In particolare, in 4A ci è dispiaciuto non poter continuare a imparare e ballare il rap del fiume Nilo, guardare gli interessanti video di tutte le materie, apprezzare i quadri di Van Gogh, ascoltare bella musica, esercitarci a cantare le canzoncine in lingua inglese e ‘Il Canto degli Italiani’, osservare le immagini per capire il significato delle parole sconosciute, fare giochi interattivi e guardare film”.

Gli studenti della 4A continuano senza mezzi termini, indirizzandosi direttamente a chi ha compiuto l’illecito. “Il vostro comportamento è stato scorretto e inaccettabile”. Infine, l’appello per riavere i pc. “Noi speriamo che voi capiate l’errore che avete commesso e che ci restituirete i computer, che per noi sono tanto importanti per continuare il nostro percorso scolastico. Non avete capito che noi siamo i fiori del futuro! Nonostante tutto, vi auguriamo delle buone vacanze, perché crediamo nel bene”. 

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