Sesto, presidio davanti all’ospedale: "Ridateci tutti i servizi"

Oltre cento persone hanno aderito alla protesta lanciata dalla Rete per la Salute

Il presidio davanti all’ospedale di Sesto per chiedere più servizi sociosanitari

Il presidio davanti all’ospedale di Sesto per chiedere più servizi sociosanitari

Sesto San Giovanni (Milano), 17 gennaio 2021 - I primi cartelli sono stati appesi ai lampioni e sull’edicola, dismessa da anni. "Siamo pazienti, ma non ancora per molto". Altri sono "indossati" direttamente da chi protesta. "Diritto alla salute. Diritto all’ospedale. Vogliamo la sanità che sia territoriale". Ieri mattina, oltre cento persone hanno aderito al presidio davanti al nosocomio di viale Matteotti, lanciato dalla Rete per la Salute. "Abbiamo scritto 10 punti che dovrebbero rappresentare per tutti gli interessi della comunità - spiegano gli organizzatori del sit in -. Chiediamo all’Asst Nord Milano e all’Ats Città Metropolitana che le visite non siano cancellate, come succede ora per la pandemia e come succedeva pure prima. Chiediamo che i tempi di attesa alle cure necessarie siano accettabili e non obblighino alle visite private". Si chiede il ripristino di alcuni servizi decentrati, come il centro prelievi di viale Marx, chiuso mesi fa. "Cerco medico della mutua", recita un altro striscione. Perché, soprattutto oggi, a Sesto resta un problema di carenza di professionisti di base, tra i pensionamenti di dicembre e gennaio e la scomparsa prematura di Roberto Trezzi, tutti sostituiti per ora con medici temporanei.

"La copertura assistenziale per ora è garantita, ma domani? Già alcuni pazienti, all’ufficio di scelta e revoca, sono stati dirottati a Cologno"», fa sapere una pensionata. Presenti, ieri mattina, associazioni, comitati, l’Unione Inquilini, gli ex bredini del Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio, che chiedono il ripristino di una medicina del lavoro e una nuova stagione di medicina e prevenzione per le scuole. Presenti anche la Coalizione di sinistra, ArticoloUno e il Pd. "Non vogliamo una sanità pubblica in rovina. Oggi eravamo in piazza per chiedere due cose: lavori per aumentare i presidi sociosanitari che agiscono sul nostro territorio e chiarezza sul futuro dell’ospedale della nostra città e che il Comune si impegni - hanno spiegato i Dem -. Quello di cui ha bisogno Sesto è che vengano creati e incentivati nuovi servizi, non svalutati e svuotati quelli che resistono". Un nosocomio che continua a cambiar pelle: inizialmente si era deciso di chiudere il pronto soccorso e il punto nascite per spostare i medici al Bassini, al Niguarda e in Fiera. Poi si era deciso di trasferire tre anestesisti a Cinisello, infine di trasformare la terapia intensiva in reparto Covid. A fine novembre l’ospedale era tornato Covid free e si era tornati a operare ma, di fatto, solo per gli interventi chirurgici programmati e per pazienti bisognosi di terapia intensiva per massimo 24 ore. Oggi il polo sestese è hub di riferimento per il Nord Milano per le vaccinazioni anti-Covid. "Sul futuro bisogna presidiare, perché l’ospedale non venga dismesso o impoverito una volta assolta questa funzione".

 

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