Sesto, la notte dei volontari della Croce Rossa insieme ai senza tetto

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Enzo Jannacci, cantando “El purtava i scarp de tennis”, ne ha fatti dei personaggi romantici. Ma la realtà è diversa. I senza tetto nel Milanese sono un popolo composto al 60 per cento da extracomunitari, ma al 40 per cento da italiani. E con le povertà in continuo aumento, questo fenomeno sta diventando un dramma. Parchi, portici, aiuole sono invasi da un esercito di disperati i quali, senza casa e senza mezzi di sussistenza, dopo aver passato la giornata a caccia di un po’ di cibo, cercano rifugio per sfangare la nottata.

Abbiamo trascorso una di queste nottate con i volontari della Croce Rossa di Sesto San Giovanni, che hanno percorso le vie di Milano per incontrare i loro “assistiti”. E ci siamo trovati davanti personaggi tra i più surreali. Come quelli, tanti, che hanno raccontato un loro passato radioso e pieno di successi economici, quasi fosse una sorta di giustificazione per la loro attuale situazione. Una signora ci ha detto che vive in strada da quasi due anni, ma che in passato dormiva solo in grand hotel. Un altro, particolarmente refrattario agli aiuti, vive in una vecchia roulotte donata dai cittadini della zona, ha il diabete alto, ma avvicinato dal volontario CRI... ha sostenuto di non avere il diabete. E poi, proprio in Buenos Aires, una sorta di Mosè, un anziano dalla barba bianca e dal sorriso amichevole, ogni sera, davanti ad un negozio di abbigliamento, allestisce un letto, con tanto di coperte e cuscino.

Sembra impossibile credere che la maggioranza di noi faccia finta che tutto questo non esista. È però possibile, per i ragazzi della CRI, diventare loro amici. Infatti, si conoscono, ad uno ad uno. Si chiamano per nome e si raccontano le loro esistenze. Poi, con il gesto che è diventato un automatismo e che a prima vista sembra un momento di un incontro tra vecchi amici, chiedono vestiti, coperte, scarpe. I volontari prendono nota della richiesta, che sarà esaudita la sera dopo. Lasciano un pacchetto con qualche genere alimentare, donato da chi si è accorto di tutto questo, e ripartono per un nuovo incontro.

Maurizio Gussoni

Presidente del Comitato

Regionale CRI

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