"Serve una riforma dell’istruzione tecnica"

Il ministro Giuseppe Valditara ha visitato l’istituto Salesiani: su questa formazione si gioca il futuro dell’Italia

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di Laura Lana

"Complimenti perché riuscite a rendere in modo molto concreto qualcosa di complicato e di astratto come ad esempio il coding. Ecco, la vera sfida del ministero è proprio riformulare l’insegnamento perché partendo dalla realtà si arrivi all’astrazione e non viceversa come accade invece nella scuola. Mi confrontavo anche con Giorgio Parisi che mi ha sostenuto molto in questa idea". Lo ha spiegato il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara che ieri mattina ha visitato l’istituto Salesiani insieme al presidente Attilio Fontana e all’assessore regionale ai Giovani Stefano Bolognini.

Un tour nel polo di viale Matteotti, dove ogni giorno studiano 2.750 ragazzi e lavorano oltre 300 collaboratori. Prima tappa alla scuola media Marelli, dove gli alunni dal tablet danno i comandi ai robot e dove già è presente una didattica quasi del tutto digitalizzata. "L’ambiente è fondamentale, così come le strumentazioni e il modo in cui i docenti e la scuola stessa si relazionano ai ragazzi - ha commentato il ministro -. Questa è una bellissima testimonianza che andrebbe applicata in altre scuole". Quella di ieri mattina a Sesto è stata la prima uscita pubblica in una scuola da quando Valditara ha assunto la guida del Mim. "L’essenza di un’ottima didattica passa dall’inclusione che va di pari passo alla personalizzazione perché ogni allievo è differente". La visita è proseguita nei laboratori tecnici dell’istituto professionale, vero fiore all’occhiello dei Salesiani che dal Dopoguerra – dai tempi della Falck – formano tecnici altamente qualificati: l’indice di occupazione dei diplomati Its raggiunge infatti il 97%. Non solo laboratori altamente specializzati, come quello per la riparazione delle moto, ma anche partnership tra Salesiani con le aziende del territorio per stage, tirocini e una formazione che dai banchi si trasferisce sul posto di lavoro ancora prima del diploma. "Sull’istruzione tecnica e professionale si gioca il destino industriale di un Paese. L’esperienza eccezionale di questa scuola e di tante altre può servire a costruire una grande riforma dell’istruzione tecnico-professionale italiana". Il tour guidato si è concluso con una foto di gruppo con alcuni studenti, scattata durante l’intervallo in cortile. "L’obiettivo è proprio quello di far coincidere le proposte formative con le richieste del mercato, come avviene qui, dove ogni ragazzo che si diploma trova immediatamente un lavoro qualificato", ha sottolineato Attilio Fontana alla fine della mattinata.

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