Il tesoro del boss finisce allo Stato

Orologi, gioielli e appartamenti: confiscati i beni di Gaetano Fontana

La gioielleria Luxury Hours di via Cavallotti

La gioielleria Luxury Hours di via Cavallotti

Milano - Quei beni sono destinati a diventare patrimonio dello Stato: un appartamento con box in via Bognetti; un garage in via Verri al quartiere Antonini; l’impresa commerciale che gestiva la gioielleria Luxury Hours di via Cavallotti, in pieno Quadrilatero; preziosi, orologi e gemme sfuse per un valore di un milione di euro. Dopo i sequestri andati in scena tra marzo e giugno di due anni fa, nei giorni scorsi la sezione autonoma Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha disposto la confisca del tesoro milanese di Gaetano Fontana, quarantacinquenne figlio del boss dell’Acquasanta Stefano, già condannato per associazione mafiosa e considerato dagli investigatori il nuovo reggente del clan. La motivazione alla base del provvedimento, che conferma quelli emessi nel 2019, è quella che in tante occasioni viene utilizzata per togliere linfa a coloro che hanno accumulato quattrini senza aver mai lavorato: la lampante sperequazione tra gli investimenti effettuati e i redditi dichiarati al Fisco.

Un impero spuntato dal nulla, costruito dopo il trasferimento a Milano nel 2010 del sorvegliato speciale Gaetano. Un impero alimentato, secondo le indagini, dai soldi guadagnati col "pizzo" in Sicilia e spostati al Nord per acquistare immobili e attività commerciali, a cominciare dalla gioielleria fittiziamente intestata alla convivente Michela Radogna. Nel marzo scorso, un’inchiesta della Dda di Palermo, conclusa con 12 arresti, ha fatto luce sugli affari della famiglia Fontana, mettendo in evidenza "il preoccupante livello di infiltrazione del crimine organizzato nel tessuto dell’economia legale e in particolare nel settore del commercio di orologi di lusso". Sì, perché i fratelli Angelo, Gaetano e Giovanni (solo per il terzo era stata accolta in quell’occasione la richiesta di misura cautelare avanzata dai pm), tutti trapiantati all’ombra della Madonnina, si erano "ritagliati una nicchia di mercato nel settore, attirando anche i clienti più facoltosi", che a loro si rivolgevano "per ottenere i prezzi più convenienti e/o per condurre affari in partnership". Ora è arrivata la stangata definitiva sul patrimonio del boss Gaetano.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro