Milano, 27 aprile 2022 - Oltre il 30% dei sequestri per contraffazione avviene in Lombardia. Secondo l’ultimo rapporto Iperico - la banca dati gestita dalla direzione generale Tutela della Proprietà Industriale-Uibm del Ministero per lo Sviluppo Economico - è la prima regione sulla base dei dati (aggregati) forniti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dalla Guardia di Finanza: 3.765 sequestri sui 12.422 operati nel 2019 in Italia. Nell’ultimo anno di libera circolazione (di persone e merci) prima delle limitazioni alla mobilità disposte per arginare la diffusione del Covid, l’incremento dei casi accertati nella regione ha sfiorato il 35% rispetto al 2018.
La Lombardia “scende“ al quinto posto per incidenza sul totale nazionale del numero di articoli sequestrati (5,8%) e valore stimato (4,93%). Ma “risale“ al secondo posto nel conteggio delle merci contraffatte recuperate da carabinieri, polizia di Stato e polizia locale, conteggiate a parte (non aggregabili per le diverse modalità di rilevamento, spiega Iperico): 69.036 pezzi sequestrati, il 25,8% del totale nazionale. La violazione del made in Italy - 95 sequestri sui 1.568 annuali (6,06%) - rappresenta invece un fenomeno meno presente in Lombardia rispetto al resto del Paese, anche se va precisato che il rapporto Iperico non include farmaci e alimentare, settore dove secondo le stime di Coldiretti il falso made in Italy (il cosiddetto Italian Sounding) interessa due prodotti su tre. PIù frequenti invece i sequestri per il mancato rispetto della sicurezza del prodotto: con 800 casi ( 12,6% del totale ), la regione è seconda dietro alla Puglia.
Milano (53%) e Bergamo (22%) sono le due province dove si concentrano due terzi dei sequestri per contraffazione in Lombardia. A incidere è la presenza degli aeroporti e, soprattutto nel Milanese, delle attività di moda, accessori e della maggior parte delle imprese del lusso, le più bersagliate dal mercato del falso. Secondo la Camera di Commercio di Milano, Monza e Lodi, sono 26.073 le imprese nei settori legati al lusso in Lombardia a fine 2021, di cui 11.509 nel commercio di moda, gioielleria, profumi, 9.726 nella produzione di moda e gioielli, 4.838 nel design. Una su tre è artigiana. "I costi della contraffazione continuano ad aumentare a causa di una concorrenza illegale e senza regole – denuncia Marco Accornero, segretario generale di Unione Artigiani –. Nei settori del lusso, la presenza artigianale è elevata e contribuisce a raggiungere una qualità eccellente, simbolo del “Made in Italy” nel mondo. Si tratta di settori determinanti nell’economia dei nostri territori, per questo occorre contrastare il mercato dei falsi".
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