Senzatetto morto in via Orefici a Molano: Willy, il “fantasma di Rogoredo"

Il quarantaquattrenne era avvolto nel sacco a pelo sul marciapiedi. Inutili i soccorsi. Lo psicologo Feder: "Era uscito dall’ospedale, sarebbe entrato in comunità tra poco"

Avvolto nel suo sacco a pelo. Accanto, un tappetino arrotolato, indumenti e un bicchiere di carta. Morto tra i palazzoni e i negozi del pieno centro, su un marciapiedi di via Orefici, a due passi dal Duomo. Non ce l’ha fatta Angelo Wilmer Ciamballi, detto Willy, di 44 anni. Un passato difficile tra i “fantasmi“ di Rogoredo, il corpo consumato dall’eroina, le dure condizioni della vita in strada acuite dal freddo. "Lo avevo conosciuto a Rogoredo – spiega lo psicologo Simone Feder, volontario nell’ex Boschetto e nelle zone attorno –. Era appena uscito dall’ospedale, mancava qualche giorno e lo avremmo inserito in una comunità. Willy aveva chiesto allo zio di contattarmi". A quanto pare poteva quindi contare su una rete di parenti e conoscenti. "Stava cercando di uscire dal tunnel. Purtroppo non siamo arrivati in tempo. Willy è uno dei tanti dimenticati di Rogoredo. Dobbiamo cambiare paradigma di risposta, aggredire in fretta il malessere".

Sul suo profilo Facebook, Willy giovedì scriveva: "Domani mattina mi dimettono dopo un mese di ospedale". Due giorni dopo è stato trovato morto, in strada. La segnalazione è arrivata poco prima delle 11: in via Orefici sono intervenuti gli operatori di Areu che non hanno potuto far altro che constatare la morte del quarantaquattrenne; poi la polizia. A tenere lontani gli sguardi dei passanti, un telo. Ed è il terzo a morire per strada in meno di una settimana. Giovedì alle 22.40 in piazza Buonarroti era stato trovato esanime, a terra, un clochard sessantottenne di origine romena. La chiamata ai soccorsi è arrivata troppo tardi per salvargli la vita. Possibile spiegazione della morte: il freddo, che in particolare di notte diventa micidiale con temperature sotto zero.

Domenica scorsa, invece, il cadavere di Gueye Cherif Younous, senegalese di 52 anni, è stato scoperto da alcuni volontari nel sottopasso Mortirolo, uno dei tunnel della stazione Centrale, durante il consueto giro serale. Era nel suo giaciglio di fortuna, un mini accampamento realizzato alla bell’e meglio in quella galleria che diventa dimora di senzatetto. Degli “irriducibili“, generalmente i più problematici ed emarginati, che rifiutano l’accoglienza nelle strutture messe a disposizione con il Piano freddo (finora, accolte 600 persone). Il luogo che il 16 dicembre 2021 era stato oggetto di “pulizia“, con allontanamento di 24 clochard e rimozione dei loro giacigli. Un’operazione che aveva sollevato polemiche. E il 2023 si è aperto con un’altra tragedia: il 3 gennaio un clochard di circa 30 anni si è sentito male in strada e si è trascinato a fatica verso la metropolitana di Corvetto, probabilmente per cercare di chiedere aiuto. Si è accasciato all’improvviso sulle scale di accesso, con un rivolo di sangue che gli usciva dalla bocca, e non si è più rialzato. Inutile la corsa in ospedale.

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro