Senago, omicidio-suicidio di due gemelli

La scelta estrema per sfuggire alla malattia di Floriano e Alberto Porro

Carabinieri a Senago

Carabinieri a Senago

Senago (Milano), 24 ottobre 0218 - Floriano e Alberto Porro, fratelli gemelli 66enni, sono stati trovati morti nell’appartamento dove vivevano, al pianterreno del condominio di via Martinelli 5, a Senago. La porta della loro abitazione era semiaperta e una vicina, avendo sentito degli spari, è entrata, scorgendo i due gemelli in un lago di sangue. Erano passate da poco le 18 di ieri sera. È stato un omicidio-sucidio. Alberto soffriva di un male incurabile, in fase ormai terminale. I due fratelli hanno lasciato un biglietto, poche righe per far capire il dolore che stavano provando: dopo una vita insieme, avrebbero dovuto separarsi per sempre. Insopportabile.

La vicina di casa è dunque entrata nell’appartamento e con orrore ha visto i due fratelli stesi nei rispettivi letti, tra lenzuola e coperte piene di sangue, entrambi uccisi da un colpo di pistola alla testa.S otto choc ha allertato il 118 e poco dopo in via Martinelli sono arrivati i carabinieri del Comando di Desio, guidati dal capitano Mansueto Cosentino. Accanto ai cadaveri, tra i vestiti piegati e le confezioni di medicinali, un biglietto per spiegare il loro gesto: «Non ce la facciamo più». La decisione di togliersi la vita sarebbe stata presa dunque di comune accordo. Floriano avrebbe sparato al fratello malato con una pistola legalmente detenuta e poi con la stessa pistola ha mirato alla propria tempia.

Insieme dalla nascita, nella vita e nel lavoro - i due avevano condiviso la professione di geometra fino a pochi anni fa - hanno scelto di restare uniti anche nella morte. Floriano e Alberto non si erano mai sposati. Dopo la morte dei genitori, avevano continuato a vivere insieme, sotto lo stesso tetto. Una vita in comune, mai un problema o un gesto sopra le righe. I vicini raccontano di due persone riservate, gentili e cordiali con tutti. Negli ultimi tempi però erano diventati sempre più schivi, evitavano ogni contatto con gli altri. Solo pochi amici avevano avuto la possibilità di continuare a frequentarli. Sui loro corpi verrà ora effettuata, come da prassi, l’autopsia.

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