Villa dell’orrore a Senago, un cadavere nel muro

Ritrovamento delle ossa di un uomo durante i lavori in un edificio del ’700

Villa degli Occhi a Senago (Spf)

Villa degli Occhi a Senago (Spf)

Senago (Milano), 17 gennaio 2019 - Coperte dal cemento le sue ossa hanno riposato in silenzio, nell’oblio, fin quando una squadra di operai non le ha riportate alla luce e, con esse, un probabile passato scomodo ancora tutto da scoprire.

È un vero giallo quello dei resti umani scovati nella parete di una dependance, all’interno di una villa settecentesca alle porte di Milano, a Senago, martedì pomeriggio. Si tratta di un complesso residenziale ricavato sette anni fa all’interno di 'Villa degli Occhi', in via XXIV Maggio, nel verde Parco delle Groane, dopo un lungo progetto di riqualificazione. Le ossa trovate l’altro ieri, emerse sotto gli occhi stupefatti di alcuni operai che stavano prendendo a picconate una parete in una delle abitazioni interne alla residenza storica, oggi trasformata in diciannove nuovi appartamenti, a quanto emerso apparterrebbero ad un uomo, di età compresa tra i 35 e 45 anni. Secondo un primo esame il suo cadavere si trovava nell’intercapedine di una parete da diverso tempo.

I carabinieri del Nucleo investigativo di Monza, coordinati dalla Procura di Monza, sono arrivati sul posto dopo la telefonata allarmata del proprietario della residenza, il quale avvisato dagli operai ha immediatamente chiamato il 112. Appena messo i sigilli attorno alla porzione di residenza necessaria alle indagini, i carabinieri hanno ascoltato la testimonianza di tutti gli operai al lavoro in quel momento, dei proprietari e dei residenti. Il coinvolgimento dei proprietari di casa nella vicenda è stato totalmente escluso. Gli investigatori dovranno lavorare a ritroso, con particolare attenzione al periodo in cui furono eseguiti precedenti lavori di restauro, parliamo di oltre 7 anni fa, quando sarebbe stato forse più semplice per chiunque, a cantiere avviato, sistemare un cadavere all’interno di un muro approfittando della confusione in un’area in piena attività, alla quale avvicinarsi senza destare troppi sospetti anche di notte.

I resti, repertati dopo una minuziosa estrazione dalla parete, saranno esaminati dagli esperti e dai medici legali dell’istituto Labanof di Milano, per cercare le cause del decesso e ricostruire quanto accaduto. Una volta ottenuti i risultati, qualora un dettaglio risultasse decisivo per l’identificazione, potrebbero anche essere esaminate le denunce di scomparsa degli anni scorsi. L’unica ipotesi di reato a ora è l’occultamento di cadavere.

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