Sempre più vino ma meno calici colmi

Emanuele

Bottiroli

Puntuale ecco la classifica dell’OIV, l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino, realizzata sulle stime del 2021 relative al consumo di vino nei diversi paesi del mondo. In testa gli Stati Uniti, fanalino di coda l’Australia. Terzo piazzamento per l’Italia. Sempre più vino, ma meno calici colmi. La tendenza del bere meno sembra diffondersi ovunque. Il calo di consumi di alcol è ormai strutturale, soprattutto nelle economie già sviluppate perché è una tendenza che incontra scelte più salutistiche e che incrociano contingenze economiche attuali, prima di tutto la crescita dell’inflazione. Eppure un appuntamento fisso - e curioso - è sempre la classifica dei paesi che bevono di più, stilata dalla OIV, l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino su stime fatte nel 2021. Nonostante la storica reputazione dell’Europa occidentale che vede il vino presente a pranzo come a cena, sembrerebbe che siano gli Stati Uniti (con una popolazione di circa 258 milioni di adulti) a consumare più vino in un anno. Il consumo totale stimato di 236 milioni di ettolitri nel 2021 segna un aumento dello 0,7% rispetto al livello del 2020, interrompendo comunque una tendenza al calo altrimenti continua dal 2018 al 2020. Un picco che può essere in parte attribuito alla riapertura dell’on-trade. Inanto si pensa alla vendemmia 2022. Come procede? Siccità più o meno ovunque e temperature sopra la media limiteranno la quantità delle uve in cantina e la loro resa in vino. Una nota positiva: meno aggressioni fungine o recrudescenze di malattie. Il quadro di sintesi arriva dalle “Previsioni Vendemmiali 2022”, firmate da Veneto Agricoltura e Regione Veneto, in collaborazione Arpav, Crea e Avepa. Le anticipazioni sono confermate anche in Piemonte, Lombardia, Toscana, Puglia, Sicilia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e non solo.