Segre: "Io ancora vittima dell’odio" In un anno 449 crimini segnalati

I dati del ministero dell’Interno, solo una parte dei casi reali perché molti non vengono denunciati

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di Marianna Vazzana

"Io ho provato a essere una reietta e in un certo senso lo sono ancora, vittima dell’odio di leoni da tastiera, tanto che la mia carissima amica ministro Lamorgese mi ha imposto, circa tre anni fa, la scorta. E i miei carabinieri che mi scortano (la mia famiglia allargata a cui sono gratissima) mi hanno detto che sono l’unica così vecchia ad avere la scorta in Italia, perché evidentemente, nonostante i miei quasi 92 anni che compirò in settembre, sono ritenuta molto pericolosa. Che poi, avendo l’età che ho, coloro che vogliono anticipare la mia morte non devono aspettare tanto". Non perde l’ironia, la senatrice a vita Liliana Segre. E ai “leoni da tastiera“ risponde con il sorriso, intervenendo all’auditorium Nissim della Fondazione Memoriale della Shoah che ieri è stato teatro del convegno su “Le vittime dell’odio”. Presenti il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il Capo della polizia - Direttore generale della pubblica Sicurezza Lamberto Giannini e il presidente dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, Vittorio Rizzi. Un incontro organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) del Dipartimento della pubblica sicurezza.

"Nel 2021 ci sono state 449 segnalazioni di crimini di odio, 561 nel 2020. Spesso però sono numeri fuorvianti perché possono mancare le denunce". Sono i dati principali illustrati dal ministro. "Utilizzare il web vuol dire essere un vile e non capire quanto dolore si possa fare nascosti dietro a una tastiera". Senza contare che nel 2021 l’Osservatorio antisemitismo della Fondazione Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea) ha ricevuto 226 segnalazioni di atti di antisemitismo. Più del doppio dell’anno precedente (101). Tra le segnalazioni, 181 riguardano aggressioni su Internet mentre 45 sono episodi accaduti nella vita reale, tra cui cinque aggressioni fisiche. C’è chi si sente sempre "escluso". Lo sottolinea la stessa senatrice. "Perché qualcuno è colpito, odiato e magari ucciso solo per la colpa di essere nato?".

L’odio ha riempito anche Peschiera del Garda, nei disordini del 2 giugno e nelle successive molestie in treno. "Io e il capo della polizia – ha fatto sapere Lamorgese – siamo in collegamento continuo. Oggi a Roma abbiamo un incontro da remoto proprio con il prefetto e il questore di Verona, per comprendere quali sono stati gli interventi che hanno messo e soprattutto che metteranno in campo come strategia nei prossimi giorni. È necessaria attenzione, perché non si verifichino più episodi come quelli che abbiamo visto".

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