Segrate, sorpresi nel sonno dal gas killer. Caldaia revisionata due giorni prima

Guasto o malfunzionamento? Il pm dispone una consulenza. Indagato il proprietario del residence.

Segrate, 12 ottobre 2022 -  La caldaia, dalla quale si è sprigionato il “gas killer“ che ha invaso la stanza dove dormivano Francesco Mazzacane e Pietro Caputo, era stata revisionata e controllata un paio di giorni prima della tragedia. Non era un impianto vetusto, perché sarebbe stato installato durante gli ultimi lavori di ristrutturazione del Linate Residence di Novegro, frazione di Segrate. Il pm Luigi Luzi, che coordina l’indagine condotta da carabinieri e vigili del fuoco, disporrà una consulenza sulla caldaia, posta sotto sequestro, per accertare le cause dell’incidente, dovuto probabilmente a un guasto o a un malfunzionamento. È stata disposta intanto l’autopsia sul cadavere di Francesco Mazzacane, morto a causa dell’intossicazione da monossido di carbonio, che verrà eseguita nei prossimi giorni.

Il compagno, Pietro Caputo, resta ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Niguarda di Milano, e non avrebbe ancora ripreso conoscenza. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo e lesioni colpose gravissime - anche a garanzia per consentire la nomina di un difensore e di consulenti di parte per seguire gli accertamenti sulla tragedia - il proprietario e rappresentante legale del Linate Residence. È al vaglio degli inquirenti la documentazione sull’impianto di riscaldamento della struttura, per valutare eventuali anomalie o irregolarità. Sotto la lente anche i controlli effettuati due giorni prima della tragedia da una società esterna specializzata nella revisione delle caldaie. Si è creata infatti una fuga di gas che, probabilmente la notte fra martedì e mercoledì o alle prime luci dell’alba, ha sorpreso nel sonno i due giovani, originari della Campania e arrivati a Milano per trovare un lavoro e stabilirsi al Nord. Sui social si moltiplicano i messaggi di cordoglio per il 24enne Francesco Mazzacane, tanto più dopo il drammatico scambio d’identità che, in un primo momento, aveva indotto a credere che la vittima del gas killer fosse il 21enne Pietro Caputo, ricoverato invece in ospedale. Il parroco di Pompei si stringe alle famiglie: "Preghiamo per questi ragazzi".

 

 

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