Scuole, test ripresa a marchio Politecnico: l’assessore ai Lavori Pubblici relaziona in commissione, "niente nuove costruzioni, almeno su carta dovremmo farcela". I problemi più seri alle scuole dell’Infanzia e alla nuova elementare Ungaretti, per numero elevato di alunni. Una certezza: niente nuove costruzioni, "al termine dell’emergenza Covid risulterebbero soldi buttati. Saranno invece acquistati nuovi arredi, da reimpiegare in futuro". Altra certezza, il rinvio di un anno dei lavori di riqualificazione della primaria in via Bologna. La relazione presentata da Franco Guzzetti (foto) ha il sigillo di un gruppo di lavoro del Politecnico di Milano, "ci hanno scelto come test". L’analisi scuola dopo scuola e classe per classe: istituto, numero di alunni e aule, misura delle classi, ipotesi di gruppi e sottogruppi, misure garantite, locali alternativi da adeguare, spostamenti da fare. Prima le medie.
Ce la si cava in via De Amicis, "è la scuola più vecchia ma anche quella dagli spazi più ampli", e probabilmente anche in via Mascagni, dove saranno effettuati alcuni spostamenti interni. C’è già una ipotesi per la scuola primaria di via Bologna, 25 aule disponibili: i bambini dovrebbero occupare l’intera ala destra, dove sono disponibili anche locali sfogo. Più al limite la situazione alla nuova primaria Ungaretti, che con 24 aule e 21 classi è già alle strette. Un piano allo studio con la dirigenza prevede gruppi e l’uso a rotazione di laboratori e palestra. Ancora in fase di studio la questione scuole dell’infanzia, Boves, Cervi e Umberto I. Problemi incrociati: gli spazi, il numero massimo di bimbi per gruppo, e la sicura necessità di nuovo personale, emergenza parallela. "Quello che abbiamo già fatto e stiamo facendo - così ancora Guzzetti - è un lavoro di analisi dei numeri e di condivisione delle scelte con le due dirigenze. Alcuni numeri potrebbero cambiare, il quadro sarà via via messo a fuoco". M.A.
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