Scuole lontane “adottate”: 40mila euro

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di Laura Lana

Quarantamila euro sono stati raccolti dalle Opere sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni per sostenere concretamente progetti umanitari in tutto il mondo. Allievi, famiglie, insegnanti della comunità di viale Matteotti hanno dimostrato una grande generosità con una sottoscrizione da record. Ogni istituto salesiano ha "adottato" un programma. Ad esempio, la media "Ercole Marelli" sostiene 300 bambini in Ruanda, dove è stata costruita una scuola e, con parte del contributo sestese, è stato possibile avviare i lavori di costruzione delle nuove aule di una scuola elementare. Le superiori "Ernesto Breda", invece, hanno reso possibile il potenziamento del forno salesiano di Betlemme, in Palestina, con l’acquisto di nuovi macchinari e l’avvio di corsi professionali per la panificazione.

In Etiopia i fondi sono serviti per la ristrutturazione di alcuni locali e il sostegno alle attività educative e pastorali della comunità di circa mille persone. Infine, il centro di formazione professionale Falck ha sostenuto negli studi di Medicina tre giovani di Tonj, in Sud Sudan, che sono iscritti al quinto anno di università: la scuola sestese li sta supportando nelle spese di vitto e alloggio. L’istituto tecnico meccatronico ha acquistato un nuovo motore per un camion usato dal centro Don Bosco del Burundi per garantire il rifornimento alimentare e il trasporto degli alunni a scuola.

La Fondazione Don Bosco ha anche donato 32mila euro per aiutare i profughi ucraini (nella foto), che sono scappati dalla guerra. Con i fondi dei salesiani sono stati realizzati diversi interventi: dall’assistenza sanitaria per i bambini ospitati in Slovacchia all’aiuto alla popolazione accolta in Polonia, Moldavia e Italia, fino alla costruzione di un rifugio "anti missile" per mille persone e all’invio di generi alimentari.

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