Scuola, metà al liceo. Crescono i professionali

Le scelte dei lombardi per le superiori. Più diffidenti degli altri italiani sul Classico, bene l’Artistico. Al Tecnico cala l’economia

Un'aula

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Milano - In Lombardia più di un ragazzo su due, quando si lascia la scuola media alle spalle, opta per un liceo: il 51,8 per cento, maturità permettendo, lo farà a settembre. Se a livello nazionale, rispetto allo scorso anno, si nota una crescita dell’attrattività dei tecnici, in regione il dato cala leggermente. "Rispetto al 36,2% di un anno fa siamo su un 35,9%, che comunque supera di 5 punti la media italiana. La lievissima contrazione del tecnico si compensa col lieve aumento dei professionali, ora al 12,3%", sottolinea Augusta Celada, direttrice dell’ufficio scolastico regionale lombardo. Analizzando il dettaglio, tra i licei spicca sempre lo scientifico che raccoglie il 12,6% delle iscrizioni complessive, al quale va aggiunto anche un 10,2% delle scienze applicate. Seguono il linguistico al 6,8% (contro il 7,5% dello scorso anno) e l’artistico (6,2%), quest’anno protagonista di un vero boom a Milano: sono già duecento gli esuberi rispetto ai banchi disponibili tra città e hinterland. Altro percorso che raccoglie sempre più domande rispetto alla capienza è il liceo delle scienze umane che anche quest’anno è stato scelto dal 6% più un 4% che ha indicato la versione economico-sociale. Tiene il classico al 4,2%, due punti al di sotto del dato nazionale. Tra i tecnici, l’indirizzo tecnologico (22,5%) supera quello economico (13,4%).

Novità dell’anno è l’introduzione di nuovi percorsi quadriennali: "Un numero esiguo rispetto alle classi che avremmo potuto attivare in Lombardia – spiega il direttore dell’Usr –: avevamo l’autorizzazione per 150 classi, ne partiranno, con le ultime integrazioni, una cinquantina. Siamo a circa un terzo". In tempi di Covid, con connessa burocrazia da gestire, non è stato semplice trovare il tempo di sperimentare un nuovo corso. "Il quadriennale poi prevede un’articolazione nel tempo col prolungamento nel pomeriggio, la possibilità di un servizio di refezione, e questo tempo di incertezza frena. Il clima di pandemia ha pesato sulle progettazioni", conferma Celada. Intanto il liceo sperimentale Ted - ovvero per la Transizione ecologica e digitale - si fa in quattro in Lombardia: debutterà a settembre al liceo scientifico Cartesio di Cinisello Balsamo, alla Scuola internazionale di Pavia, all’istituto Galileo Galilei di Mortara e all’Omodeo di Ostiglia, in provincia di Mantova. All’ordine del giorno resta un tema: rilanciare i tecnici. "E la chiave è l’innovazione – sottolinea la direttrice –. La Lombardia sta puntando da tempo su questo. Credo serva una forte integrazione col mondo del lavoro e delle imprese, non solo nei percorsi di “Pcto“ (l’ex alternanza scuola lavoro, ndr) ma in un allargamento dell’offerta con il contributo delle imprese, dei professionisti. Facendo scuola al di fuori da scuola. E questo vale anche per i professionali, con collaborazioni e iniziative che abbiano finalità orientative".

La Lombardia si conferma la regione del “tempo pieno“ alle elementari: "Abbiamo oltre il 60% di richieste rispetto al 47% nazionale, tredici punti in più – fa i conti Celada –. Segno anche della ripresa delle attività produttive". Insieme ai primissimi dati sulle iscrizioni per il 2022/2023, ieri il ministero ha anche pubblicato l’andamento pandemico nelle scuole nella settimana tra il 24 e il 29 gennaio. Su 56.139 classi, hanno partecipato alla rilevazione 45.022 (l’80,2%): 37.250 sono in presenza (82,7%) con 5.994 alunni in didattica a distanza; 7.772 le sezioni in Dad, il 17,3%. Dei 925.668 studenti che hanno partecipato alla rilevazione 748.103 sono in aula, ovvero l’80,8%. Da lunedì cambiano le regole anche alla scuola dell’infanzia e alle elementari, con buona pace di chi è finito in “sorveglianza attiva“ o in quarantena proprio l’ultimo giorno della settimana.  

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