Milano, scuola Vivaio: udienza al Tar il 2 dicembre. E c’è la prima frenata del Comune

La stessa difesa comunale ha evidenziato la necessità di verificare se la nuova sede presenti criticità". Le famiglie incassano la prima vittoria

Una delle proteste della scuola media Vivaio

Una delle proteste della scuola media Vivaio

Milano - Niente sospensione - in via cautelare - del trasloco della scuola media Vivaio ma solo perché, di fatto, il Comune aveva già comunicato che il trasferimento sarebbe slittato a gennaio 2023. Nel frattempo però si accelera col verdetto nel merito: l’udienza è fissata per il 2 dicembre (mentre solitamente si entra nel merito dopo sei-otto mesi). Così ha deciso il Tar Lombardia dopo avere convocato attorno allo stesso tavolo i promotori dei due ricorsi-gemelli depositati al tribunale amministrativo per stoppare il trasloco dalle aule dell’Istituto dei ciechi alla sede individuata dall’Amministrazione comunale di Milano, in via D’Annunzio. In Camera di Consiglio, insieme ai legali dello Studio Barboni-Nardone e Vrespa- Cappello, anche l’avvocatura del Comune.

Brindano a una "prima vittoria" o quanto meno a una retromarcia di Palazzo Marino i ricorrenti perché "la stessa difesa comunale – si legge nell’ordinanza del Tar – ha evidenziato l’ulteriore necessità di verificare, prima del definitivo trasferimento, “se la nuova sede presenti criticità tali da renderla non fruibile”". Ipotesi mai evidenziata prima.

"Il Tribunale ha apprezzato il periculum legato a un trasferimento della scuola senza garanzie circa l’effettiva idoneità della nuova sede rispetto alle molteplici e speciali esigenze della sua utenza – spiega l’avvocato Domenico Barboni –. Ha quindi considerato che la decisione dell’amministrazione competente di non trasferire l’attuale sede scolastica di via Vivaio prima del gennaio 2023, unitamente alla necessità, implicitamente ravvisata anche dal Comune resistente, di operare il suddetto trasferimento una volta conclusi i lavori nella nuova sede, hanno l’effetto di sterilizzare il periculum allegato dai ricorrenti almeno fino al 31 dicembre 2022".

Prima dell’udienza del 2 dicembre, l’Amministrazione comunale dovrà riferire al Tar "in ordine alla conclusione dei lavori presso l’edificio di viale D’Annunzio, 15/17", per i quali sono stati peraltro stimati nove mesi, tra smaltimento dell’amianto presente e abbattimento delle barriere architettoniche. E il Comune dovrà pure escludere "che la nuova sede presenti criticità tali da renderla non fruibile". La battaglia legale della scuola media Vivaio va avanti: oltre ai due ricorsi al Tar è pendente anche una causa civile "per discriminazione" depositata al Tribunale di Milano dalle famiglie con bimbi con disabilità rappresentati dagli avvocati Barbara Legnani e Gaetano De Luca. "Tra i professionisti che curano le diverse iniziative giudiziarie la reciproca collaborazione è consolidata, permanente e finalizzata a facilitare il raggiungimento dello scopo comune prioritario – sottolinea l’avvocato Barboni – nell’interesse di tutti gli utenti della Vivaio e per difendere una specialità e un progetto che storicamente ha rappresentato, e rappresenta, una eccellenza e un vanto del sistema scolastico italiano".

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