Scuola, esami di recupero: banco di prova. Incognita su controlli green pass

Al via questa settimana nelle prime scuole. Ancora dubbi sulla Certificazione verde sui trasporti

La scuola al tempo del Covid

La scuola al tempo del Covid

Milano - Tre settimane alla prima campanella, ma per alcuni studenti delle superiori le porte si riaprono già questa settimana: 25 agosto la data prescelta dal liceo scientifico Volta e dal classico Beccaria per dare il via al recupero dei debiti formativi. Cominciano questa settimana anche Vittorio Veneto e Moreschi. Sarà un primo banco di prova: perché se l’obbligo di green pass per il personale scolastico scatta dal primo settembre, c’è tutta la tematica quarantene e tracciamenti da iniziare a gestire. "E se uno studente è positivo o in isolamento fiduciario potrà recuperarlo a distanza?", le domande dei genitori ai dirigenti. "Certo non gli si farà perdere l’anno, si rimanderà fino all’ultima data utile, il 13 settembre, poi si studierà l’alternativa", rispondono i docenti, alla finestra.

Tante scuole hanno deciso invece di far partire gli “esami di riparazione“ dal primo settembre in poi. Al Lagrange si comincia il 2. "E per gli studenti di origine straniera impossibilitati a rientrare organizzeremo delle sessioni a distanza – spiega il preside Federico Militante –. Abbiamo uno studente che si connetterà dal Bangladesh: ha solo un debito da colmare e spiace penalizzarlo.Credo sia un esempio di inclusione". Dal primo settembre ci sarà anche la tematica green pass da affrontare. "E ci preoccupa dal punto di vista logistico e organizzativo – dice la dirigente del tecnico Cattaneo, Maria Rizzuto –. Chiediamo una semplificazione: allo stato attuale dovremmo verificare ogni giorno il green pass, anche a chi è vaccinato. Vuol dire avere una persona che legge Qr code col tablet tutto il giorno, uno spreco di energie". E il personale già scarseggia. "Questi ultimi otto giorni di agosto saranno decisivi, mi mancano ancora sette collaboratori scolastici, e si sa quanto siano fondamentali quest’anno, c’è l’organico Covid da assegnare. Sono arrivati in queste settimane 11 docenti da concorso straordinario, ma me ne mancano ancora 19, più gli spezzoni. Davanti a tutte queste incognite e ai nuovi compiti che ricadono sui presidi, poi, vorremmo fare qualcosa di più sostanziale: pensare alla didattica", confessa Maria Rizzuto.

«Chiediamo che questa settimana venga fatta chiarezza su tutte le procedure – sottolinea anche Antonella Caleffi, dell’istituto comprensivo Perasso –. Noi siamo pronti a ripartire con le direttive dell’anno scorso, con le distanze e le “bolle“ alla scuola dell’infanzia. Ma sul controllo del green pass chiediamo una procedura più snella e certezze, visto che in tanti aspetti confligge con la normativa sulla privacy". Si temono contenziosi e in alcune scuole sono già arrivate lettere da avvocati. "Nel nostro caso sappiamo che sono pochissimi i docenti senza green pass – spiega Caleffi – e tra questi solo due sono “no vax“ per scelta, uno si sta facendo convincere dal buon senso. Abbiamo però alcuni docenti che non possono farlo per motivi di salute, quindi stando alle ultime direttive dovrebbero avere accesso al tampone. I collaboratori scolastici invece hanno già tutti il green pass, sono stati i più solerti". Sulla gestione dei green pass è in programma un incontro tra ministero e sindacati domani. "Se controlliamo il green pass con l’app C19 (che ci dice solo se il green pass è valido) perché non possiamo chiedere al dipendente la “scadenza“? Non è un dato sensibile – sottolinea Militante –. Visto che sono obbligato a chiedere il green pass come pubblico ufficiale, io lo chiederei tutti i giorni solo ai non vaccinati che dovranno fare il tampone. Altra domanda: io sono pro vax, ma chi controlla i controllori?".

Altro tema spinoso è quello dei trasporti per le superiori. Tra le aree sotto attenzione c’è Affori-Comasina dove si trovano Lagrange e Pareto. "Sono stati messi quattro autobus di linea nell’anno scolastico 2020/21 ma sono stati utilizzati pochissimo – osserva il preside del Lagrange –. Il collegamento con la metro non ha funzionato. Si potrebbero censire i luoghi di partenza degli alunni e organizzare bus riservati". Le proposte in attesa del prossimo tavolo in prefettura? "Intensificare le corse delle metro e delle Ferrovie Nord, mettere bus a disposizione in altre fermate della metro e installare servizi di bike sharing davanti alle scuole rendendo il servizio gratuito per gli studenti", stila un primo elenco Militante. Ma il tempo stringe.