'Fontana assassino'. Via al processo per la scritta, presidio fuori dal tribunale

Manifestazione di solidarietà a Milano da parte degli antagonisti dei Carc a Pablo Bonuccelli e Claudia Marcolini, accusati di imbrattamento

Milano - Un presidio di solidarietà si è svolto stamani davanti al Palazzo di Giustizia di Milano con la partecipazione di alcuni antagonisti dei Carc, Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo, in occasione della prima udienza del processo a carico di due responsabili del movimento imputati per imbrattamento in relazione alla scritta 'Fontana assassino', che comparve nel maggio di tre anni fa su un muro in zona Martesana, nel capoluogo lombardo, nella fase della prima ondata pandemica Covid.

Pablo Bonuccelli e Claudia Marcolini avevano già rivendicato anche con una conferenza stampa di essere gli autori di quella scritta e nel frattempo la Procura milanese, per quella ed altre scritte dello stesso tenore, avevano aperto all'epoca un fascicolo per diffamazione e mincacce. Il processo in corso, davanti al giudice della ottava penale Orsola De Cristofaro, è per l'imputazione di imbrattamento ed è stato subito rinviato oggi ad altra data. Il processo, hanno affermato i Carc in una nota distribuita nel corso del presidio, "inizia non per 'terrorismo' o 'minacce', né per 'diffamazione', ma per imbrattamento e la cosa farebbe ridere, se non ci fossero di mezzo i morti" per la pandemia e la "impunità dei responsabili di quella strage". Quella scritta, hanno ribadito gli antagonisti, "affermava la verità" sugli "effetti della gestione criminale della pandemia". 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro