"Sciopero della fame per il pianeta", ma ora rischia la salute

Leonardo Lovati da 17 giorni non mangia. Il medico che lo segue ha però consigliato lo stop del digiuno: "Rischia danni permanenti"

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"Leonardo Lovati non mangia da 17 giorni ed è finito all’ospedale. Ieri sera il medico che sta seguendo gli scioperanti ha consigliato il termine dello sciopero della fame, altrimenti le ripercussioni sulla salute di Leonardo saranno permanenti". Lo comunicano i manifestanti di Ultima Generazione, la campagna iniziata lo scorso 3 settembre per chiedere ai leader politici "di impegnarsi, entro un mese dal loro insediamento al governo, a interrompere la riapertura delle centrali a carbone dismesse e a cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale" e anche di "accettare un incontro pubblico per discutere della crisi climatica e sociale e della necessità di attivare immediatamente 20 GW di eolico e solare ogni anno". I manifestanti ora si rivolgono a Giorgia Meloni, lamentando il fatto che la classe politica sia rimasta finora indifferente: "Onorevole Giorgia Meloni, anche lei ignorerà le condizioni di sofferenza dei cittadini italiani?", specificando che "martedì 27, quando gli scioperanti si sono recati alle porte della sede di FdI a Milano, la risposta dell’onorevole Stefano Maullu si è limitata allo scarico di responsabilità".

Continuano la nota spiegando che "le condizioni di Leonardo ora sono gravi. Onorevole Giorgia Meloni, sarà questo il modo di operare del governo che in questi giorni ha la responsabilità di formare?". Preso il contatto con la sede milanese di FdI, gli scioperanti sono stati convocati ieri. All’incontro, fanno sapere, hanno partecipato Riccardo Truppo, capogruppo di FdI al comune di Milano, Chiara Valcepina, consigliere comunale, Enrico Marcora , consigliere comunale, e Stefano Maullu, deputato di FdI. "Un incontro carente di empatia umana, terminato con l’indicazione di una lunga catena di passaparola per arrivare a Giorgia Meloni. Questo allungherà nuovamente i tempi".

Alessandro, al giorno 20 di sciopero della fame, si recherà a Roma, martedì davanti a Montecitorio dalle ore 11, aspettando un riscontro da parte della segretaria di FdI Giorgia Meloni. "Alessandro Berti chiede alla politica di prendersi le proprie responsabilità rispetto alla crisi climatica che stiano vivendo e non si fermerà finché non otterrà un incontro pubblico con Letta, Salvini, Meloni e Conte in cui parlare apertamente della crisi climatica e sociale e la firma di un accordo che sancisca l’impegno della forza politica a formare un Decreto Legge contro la riapertura di ogni centrale di idrocarburi su suolo nazionale entro un mese dall’eventuale insediamento al governo".

Red.Mil.

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